Pandora, meraviglioso pianeta azzurro dei Na'vi, affascina e stupisce con la sua maestosa vegetazione e le sue fantasiose creature. Le riprese dall'alto delle immense foreste possono ricordare la foresta tropicale dell'Amazzonia, unico luogo della terra che ancora non è stato modificato troppo dall'intervento dell'uomo. Una delle idee più interessanti del film è che ci sia una specie di coscienza che pervade il pianeta, che i Na'vi chiamano "Madre". Anche una scienziata del progetto Avatar, Grace, scopre durante le sue ricerche un legame biochimico tra le radici di ogni albero, che le unisce come fossero sinapsi. I Na'vi rivolgono le loro preghiere a particolari specie di alberi dove sopravvivono gli spiriti degli antenati che li proteggono fungendo da tramite con la "Madre".
Gli alberi di Pandora hanno molte analogie con una particolare specie di alberi presente in Amazzonia. L’albero Samauma, chiamato “Regina della foresta”, è alto fino a 30 metri con un tronco del diametro di tre metri, ma la grandezza non è l'unica caratteristica in comune, Il Samauma è dotato di grandi radici chiamate “sapopernas”,strettamente intrecciate, che vengono utilizzate dagli indigeni per parlare tra loro a distanza percuotendole.
Ogni tanto nella foresta risuona un battito che nessuno ha provocato.
Si narra che creature invisibili e magiche, le Curupiras, proteggano la foresta e utilizzino le radici di quest’albero per comunicare. Oggi però il rumore delle motoseghe e delle macchine scavatrici sovrasta il segnale delle Curupiras. La loro antica voce rischia di scomparire del tutto.
In pochi decenni abbiamo perso il 40% della foresta amazzonica e in questo momento migliaia di incendi distruggono centinaia di ettari di alberi secolari per lasciare spazio a sconfinati campi per allevamento e colture intensive. Senza contare gli interessi delle grandi multinazionali del legno e la presenza di miniere d’oro, petrolio e gas naturale.
Ma infondo che male può fare qualche albero in meno?
Le foreste pluviali tropicali sono dei regolatori naturali della temperatura del nostro Pianeta e l’Amazzonia è il polmone verde più grande del mondo, determina l’andamento delle precipitazioni nel Brasile centrale, influenza il clima dell’America meridionale, del Golfo del Messico ed è fondamentale per l’equilibrio climatico mondiale.
La foresta amazzonica si estende in Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guiana Francese, Perù, Suriname, Venezuela. E’ più grande dell’Europa, ricopre il 30% della superficie delle foreste tropicali del mondo e ospita: 40.000 specie di piante, 420 specie di mammiferi, 1294 specie di uccelli, 818 specie di rettili, 427 specie di anfibi e 3000 specie di pesci nel Rio delle Amazzoni (un numero di specie superiore rispetto a quelle che vivono nell’oceano Atlantico). Immaginate i danni che la deforestazione e la pesca insostenibile attuata dalle grandi industrie hanno fatto e possono ancora fare?
Il wwf da anni cerca di impedire questo scempio con molte iniziative. Ha certificato 500 mila ettari di foresta con il marchio FSC (Forest Stewardship Council) che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Il wwf 1985 ha realizzato progetti di agricoltura sostenibile, economia agroforestale, educazione ambientale ed ecoturismo in 35 villaggi vicini alla Riserva di UNA (Brasile). Ha creato due riserve naturali nella foresta amazzonica in Perù, per un totale di 60.000 Km2 e, non ultimo, ha lanciato una campagna per salvare il Samauma.
Evidente in Avatar è la tematica ecologista: i veri nemici sono gli umani che sfruttano il pianeta incuranti del danno che provocano. La speranza è di smuovere un po' l'opinione pubblica e non solo in America.
Noi cosa possiamo fare? Non è colpa nostra se le grandi industrie distruggono il nostro pianeta per profitto. Tanto per cominciare si possono raccogliere alcuni suggerimenti presenti nel sito del wwf (www.wwf.it). Alcuni dicono che queste azioni sono soltanto una goccia nel mare e che in fondo non possono cambiare la situazione. Magari però, goccia dopo goccia...
A causa della deforestazione ogni minuto perdiamo un area equivalente a 36 campi da calcio, ogni anno perdiamo 1 milione e 600 ettari di foresta amazzonica.
I Na'vi hanno ingaggiato una guerra disperata contro un nemico nettamente più forte di loro per salvare Pandora. Noi cosa siamo disposti a fare?
Elena Sangalli
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