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20 novembre 2010

NON CI SONO PIU' I CARTONI DI UNA VOLTA

In occasione della settimana dell’infanzia, l’ultima moda su facebook, comparsa lunedì un po’ in sordina e dilagata qualche giorno più tardi nel giro di poche ore, consiste nel postare sull’immagine del profilo la foto di un cartone animato, di modo da “non vedere più una sola faccia umana, ma una serie infinita di ricordi”.
Il risultato è una cacofonia di anime, una reunion tra protagonisti Disney, un deja-vu sentimentale per chi ha frequentato le elementari e le medie tra gli anni Ottanta e Novanta.
Goku chatta con Lady Oscar; Heidi è in “situazione complicata” con Charizard, che è fratello di Pollon, Mignolo, i Biker Mice e Inuyasha (si diventa sempre famiglie allargate, su facebook!) che ha un post in bacheca di Ranma, commentato da Pochaontas.
Persino le nuove generazioni, i cosidetti “Bimbiminkia” del liceo, non sembrano immuni a questo trend: le loro foto sono tutte un omaggio Sailor Moon o ai Disney classics, come se dopo la fine di Dragonball GT nessun cartone fosse degno di essere ricordato.
“Non li fanno più come una volta” ho sentito dire da qualche coetaneo nostalgico. Niente di più vero.

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un paio di puntate delle Winx. Ignorarne l’esistenza è un po’ come cercare di tapparsi le orecchie davanti al nuovo film Harry Potter: impossibile. Tra pubblicità, lungometraggi e regalini dentro le merendine, chiunque deve averne sentito parlare almeno una volta! Ma per i più ostinati paria di questa perla della cartonigrafia italiana, farò un breve riassunto della trama: protagoniste della storia sono cinque amiche (poi diventate sei) che vanno alla scuola per fate di Alfea e combattono contro le nemiche storiche, le perfide streghe Trix. L’idea non è male, tanto più che in un periodo di banalità e di “già visto” quale è quello attuale, la storia sembra contenere un barlume di originalità. Il fatto che per una volta si tratti di un prodotto made in Italy, fa riempire anche di un certo orgoglio.
Ma c’è un ma. Se si dovesse ascrivere a un sottogenere, “Winx Club” apparterrebbe sicuramente alla fantascienza. E non tanto perché la storia verte su magie e incantesimi, ma per tutto l’apparato di messaggi subliminali assolutamente surreali che le fanno da contorno!

Cominciamo dall’aspetto fisico delle ragazze: tutte alte, magre, bellissime e con un vitino dal diametro massimo di dieci centimetri, un vero inno all’anoressia. Il loro look tipico prevede la minigonna d’ordinanza, associata a un top striminzito che farebbe arrossire dall’imbarazzo la Christina Aguilera dei tempi di Dirrty. Quanti gruppi di amiche altrettanto omologati si possono incontrare nella realtà? Nessuno.

E poi. Tutte le Winx sono fidanzate. Tutte. Nello stesso momento (fatto statisticamente del tutto impossibile). Con dei principi azzurri (in senso letterale: su Alfea c’è persino una scuola apposta!) che dicono per davvero frasi come “essere lontano da te non significa che tu sia lontana dal mio cuore”. Definirli stucchevoli è riduttivo. Le loro relazioni sono assolutamente perfette, solide e idilliache, il peggio che può capitare è che un’altra fata invidiosa scagli un incantesimo sul fidanzato di turno, facendolo innamorare di sé, ma dopo aver versato lacrime per un paio di puntate, anche a questo si trova rimedio.

I temi discussi durante gli episodi, escludendo le varie moraline da cartone del primo pomeriggio sul bene che sconfigge sempre il male, (quindi: bambine fate sempre del bene!), variano da “quale vestito indosso oggi pomeriggio?” a “Oddio, come sono in ansia, devo incontrare i genitori del mio futuro marito, spero di piacergli!”, tutti argomenti sicuramente trattati con regolarità dal target di bambine sotto i dieci anni al quale il cartone si riferisce.

A dargli un’occhiata mediamente approfondita, l’idea è che si tratti di un corso di formazione a disegni animati per future veline, a non dire di peggio!
Sono proprio passati i tempi dei cartoni della nostra infanzia. Meno male che c’è facebook a ricordarci di “Johnny”, troppo imbranato per rivelare il suo amore alla bella Sabrina, e di “Rossana”, che ha passato novantacinque puntate a palpitare per il bacio a stampo di Erik (e noi con lei)!

Elisa Costa

3 novembre 2010

TOP 10 DELLE TEORIE COSPIRATIVE PIU’ ASSURDE - PARTE SECONDA

5. L’AIDS FU CREATO A TAVOLINO
Alcuni ritengono che il virus sia stato prodotto in laboratorio da scienziati di volta in volta Illuminati, americani o russi agli inizi del Novecento per sterminare la popolazione gay e altre minoranze.
E poiché più è elevato il rischio di contagio maggiori sono i fondi stanziati per la ricerca del vaccino, gli interessi economici sono altissimi. Così i governi sono tutto tranne che intenzionati a trovare in tempi rapidi una cura.
A sostenere questa idea il dr. Ph. Duesberg, dell’università di Berkeley, che nel libro“AIDS. Un virus inventato” elenca trentuno patologie perfettamente curabili i cui sintomi prevedono risultato positivo ai test per l’HIV. E che vengono sistematicamente curate iniettando farmaci tossici e quindi mortali, per aumentare la paura di questa malattia.
Per cui rilassatevi la prossima volta che il medico di base prescrive il test per la sieropositività al primo segnale di raffreddore: sta cercando di uccidervi perché complice in un piano criminoso con interessi globali.

4. GLI ALIENI HANNO CREATO LA VITA INTELLIGENTE
Come è stato possibile che la razza umana abbia potuto svilupparsi in maniera tanto più rapida rispetto agli altri esseri viventi in appena due o tre milioni di anni? In un decorso naturale dell’evoluzione questo lasso di tempo è piccolissimo.
Un’ipotesi sull’arrivo dell’Homo Sapiens vuole il merito della nostra creazione all’ingegneria genetica di una razza aliena più intelligente, che ha modificato il DNA delle scimmie antropomorfe permettendo loro di svilupparsi.
La causa di tale generosità sta nell’oro: gli alieni ne avevano bisogno per sopravvivere. Ed essendone la Terra particolarmente provvisto, hanno pensato che sottomettendo la popolazione indigena e rendendola più intelligente, avrebbero potuto delegarci il lavoro pesante e salvarsi dall’estinzione. Geniali. Sembra ora giunto il momento di passare il favore. I primi passi potrebbero prevedere: insegnare al gatto a portare il telecomando, oppure mandare i cani alle riunioni di condominio o modificare i piccioni dotandoli di scopino e paletta in modo che puliscano le piazze invece che imbrattarle!

3. SIAMO TUTTI IN MANO ALLE LUCERTOLE (E AGLI EBREI, E A…)
Avvalorata dal fatto che nessun ebreo morì negli attentati alle Torri Gemelle è l’ipotesi secondo cui il mondo è dominato dagli ebrei. Altri sospettano invece di Scientology. Secondo questo culto l’uomo è dotato di potenzialità straordinarie, come guarire le malattie con la forza del pensiero o abbandonare il corpo fisico. Solo se giunti al livello di “Clear”, una sorta di Nirvana, si prende coscienza della “mente reattiva”.
Un’altra teoria vuole alcuni potenti del mondo, come George W. Bush e la famiglia reale inglese, appartenere in realtà ad una razza aliena di uomini-lucertola mutaforma. Una delle credenze più antiche poi vorrebbe il mondo guidato da membri di sette cabalistiche come gli Illuminati, i Rosacroce o i Massoni. Insomma, le teorie sul controllo globale sono tante e diverse ma accomunate da un unico punto: siamo tutti pedine di un gioco molto più grande di noi, architettato in segreto dai Veri Potenti della Terra. Quali essi siano, è tutto da decidere.

2. PAUL Mc CARTNEY E’ MORTO
Quella in cui il chitarrista dei Beatles è morto negli anni ‘60 ed è stato sostituito da un sosia è forse la più conosciuta tra le leggende metropolitane. Per dimostrarne l’infondatezza, nel 2009 la scienziata Gabriella Carlesi e l’informatico Francesco Gavazzeni hanno realizzato degli studi sulle immagini di Paul antecedenti e successive alla presunta morte, confrontando i tratti facciali attraverso la pratica forense.
Un lavoro alla CSI con un risultato inaspettato: i tratti non sempre coincidono! Padiglione auricolare, curva mandibolare, palato e dentatura degli anni ’60 non corrispondono a quelli dei giorni nostri.
Realtà dietro la leggenda o intervento chirurgico ben riuscito? E a quale scopo?
Il mistero si infittisce, anche perché nessuno sembra ancora aver trovato risposta a un'altra domanda: se tutto questo è vero, chi è l’uomo che chiamiamo Paul Mc Cartney?

1. BERLUSCONI HA ARCHITETTATO IL LANCIO DEL DUOMO
14 dicembre 2009: Massimo Tartaglia scaglia una statuetta a forma di Duomo colpendo in volto il nostro Presidente del Consiglio. Tempestivi i social network gridano alla cospirazione.
Osservando al rallentatore il filmato del discorso, un utente di Youtube osserva come “Non si nota alcuna lesione dopo che la statuetta ha colpito il volto del Premier, eppure un taglio così profondo si sarebbe visto subito dopo l’impatto. (…) E la traiettoria della statuetta non sarebbe molto convincente”. Il blogger lancia dubbi sul tempo impiegato per porgere un fazzoletto a Berlusconi (troppo poco per un avvenimento casuale), e sul fatto che il premier abbia perso molto tempo prima di andarsene, decisione totalmente insensata a livello di sicurezza.
Intanto su Facebook ha fatto il giro delle bacheche una foto di Berlusconi seduto in auto dopo il ferimento. Vicino a lui un uomo della sicurezza, del quale si intravede solo la mano, che stringe un piccolo oggetto metallico. Uno spruzzino per imbrattare di sangue finto Silvio colpito solo di striscio dalla miniatura del Duomo, per una scena da B-Movie architettata in un periodo di calo di popolarità della destra, dicono. A quando la nomination all’Oscar?

Elisa Costa

26 ottobre 2010

TOP 10 DELLE TEORIE COSPIRATIVE PIU’ ASSURDE – PARTE PRIMA

10. IL POLLO FRITTO PROVOCA STERILITA’
Ma solo in individui di sesso maschile e dalla pelle nera. Questa vecchia leggenda metropolitana sarebbe legata agli studi sulla sifilide portati avanti sulla popolazione afroamericana di Tuskegee, in Alabama. Secondo un’altra versione, il responsabile della sterilità sarebbe il pollo fritto della Kentucky Fried Chicken, che in realtà è guidato dal Ku-Klux-Klan. Dettaglio che non contribuisce a eliminare da questa teoria una leggera sfumatura di razzismo.
Credibilità: Inesistente

9. SHAKESPEARE ERA UNA DONNA
Non avete mai sospettato un raffinato tocco femminile dietro i doppi sensi in “Sogno di una notte di mezza estate”? O il desiderio di riscatto del sesso debole come motore della perfidia di Lady Machbeth?
Lo scienziato John Hudson, che ci ha pensato prima di voi, ritiene che ciò avvenga perché il poeta cinquecentesco era in realtà una donna ebrea di origine italiana, Amelia Bassano Lanier, autrice realmente esistita e sospettata di usare lo pseudonimo di William Shakespeare per pubblicare i suoi lavori migliori, possibilità negata alle donne nella Londra elisabettiana.
A sostegno di questa teoria, alcune analogie tecniche nel linguaggio dei due artisti e la presenza dei tre nomi della Lanier in altrettante opere del bardo immortale.
Ma non è la prima volta che qualcuno cerca di dare un’identità femminile a Shakespeare, che nel corso degli anni è stato considerato l’alter ego della contessa Mary Sidney o della Regina Elisabetta. Se non siete convinti, nulla vieta di contestare Hudson, magari citando le parole di Amleto a Ofelia: “Ma vatti a chiuderti in convento!”.
Credibilità: Rasoterra

8. LASCIATE RIPOSARE COBAIN IN PACE (ALLE SEICHELLES!)
8 Aprile 1994: Kurt Cobain è stato ritrovato morto nella sua casa sul lago Washington. Il rapporto del medico legale dichiara il suicidio, ma i fan non sono convinti.
Prima di morire per una pallottola in testa, Kurt si era iniettato eroina pari a tre volte la dose normalmente letale per una persona. Perché, se si voleva sparare?
E come ha fatto dopo una dose cosi massiccia di droga?
Inoltre una delle carte di credito di Kurt mancava quando fu ritrovato il suo corpo e
qualcuno cercò di usarla ripetutamente dopo la sua morte per prelevare somme molto alte.
I tentativi cessarono quando il suo corpo fu ritrovato. Inoltre la scena che si ritrovò davanti la polizia non indicava affatto un suicidio: fu la moglie Courtney Love a suggerire così alla polizia.
La teoria più dilagante tra gli inconsolabili fan del grunge vuole questa morte un omicidio architettato dalla vedova, malamente travestito da suicidio e fortuitamente impunito.
Anche se ogni tanto qualcuno giura di averlo avvistato, vivo e vegeto. Magari a braccetto con Jim Morrison e John Lennon. Manca Elvis, ma è assente giustificato: partecipa ogni anno a un concorso di sosia del re del rock’n’roll. Ma perde sempre…
Credibilità: Bassina

7. L’ALLUNAGGIO E’ STATO UNA BUFALA
20 luglio 1969. Il mondo intero ha lo sguardo incollato al televisore per assistere alla diretta del primo uomo sulla luna. Siamo in piena guerra fredda e subito si diffonde l’idea che l’atterraggio sia un falso girato in studio addirittura dal regista Kubrick. Il tutto in un estremo tentativo della NASA di battere sul tempo i rivali sovietici. Per ammissione dello stesso Neil Armstrong alcune di quelle immagini sono fotomontaggi realizzati perchè lui e soci si erano dimenticati, ad esempio, di posare accanto alla bandiera americana. Come se sulla Luna ci fossero molte altre cose da vedere che non prevedano crateri e polverone.
Questa teoria è in calo di credibilità: se nel 1970 ci credeva un terzo degli intervistati, oggi è solo il 6%.
Credibilità: medio/bassa – perché scervellarti quando puoi divertirti allo stesso modo al cinema?

6. IL GOVERNO USA E’ IL MANDANTE DELL’11/9
Secondo questa tesi Al Qaeda è assolutamente estranea agli attentati del 2001, che sarebbero stati invece organizzati dalla Casa Bianca per giustificare la guerra in Iraq, conflitto che avrebbe portato quattrini agli amici della famiglia Bush, ma che George W. aveva qualche problemino a giustificare al corpo elettorale. Sostiene questa idea il documentario “Loose Change” per il quale nessun aereo si è schiantato contro il Pentagono. Le immagini mostrate al rallentatore evidenziano che nessuna figura si è abbattuta sul ministero della difesa, si vede solo una grande esplosione. La carcassa non è mai stata ritrovata e il carburatore non può polverizzare un Boeing 757, cos’è successo dunque? Niente aereo = niente terroristi = azione dall’interno. A questo punto mettete su la colonna sonora di Psycho perché è il momento di farsi delle domande: che cosa è successo davvero l’11 settembre 2001? Se non c’è stato nessun aereo, perché il governo americano dovrebbe mentire in maniera tanto spudorata? Quali altri segreti ci sta nascondendo? Credibilità: media.
Continua...
Elisa Costa

25 febbraio 2010

C' ERA UNA VOLTA UN PRINCIPE...

“Scusi, sa dirmi dove posso trovare il libro di Emanuele Filiberto?” - “ah, è nel settore di storia…”. “Come?!”
Eccolo lì, accanto alle biografie di Luigi XIV e Enrico VIII! D’altronde sempre di un Savoia si parla.
Mi avvicino, incrocio il suo sguardo, mi accorgo che quei piccoli occhi blu mi fissano divertiti, e mi conquistano. Ora tocca a me sedurlo, vado alla cassa, pago (i 17 euro spesi mi assicurano una prerogativa non trascurabile su di lui), e lo porto da me.
Io e lui, sul divano, in completa intimità. Voglio sapere tutto, cosa ha fatto, cosa fa, da dove viene, chi è veramente. Leggo il sottotitolo: Un passato da principe, un presente da favola...
... è un libro di satira, potrebbe aggiungere qualcuno. I più maligni potrebbero addirittura pensare che il Principe abbia urgente bisogno di soldi. Eppure bisogna ricredersi, in quanto il reale de noantri, facendo scorrere i capitoli, mi stupisce con una serietà fin eccessiva ed una schiettezza che lascia basiti. Emblematica in tal senso l’affermazione con cui sintetizza l’amore per la bella moglie Clotilde: “non so assolutamente come sia riuscito a conquistarla, anche perchè sono sempre stato me stesso”. Probabilmente ogni tanto se lo chiede anche lei.
Continuo ad ascoltarlo pazientemente: nascosto dietro l’immagine del bel principe dannato, ha rotto tutte le convenzioni che il suo nome richiedeva provando auto, droghe e donne diverse. Festaiolo a metà, inquietato dalla ricerca di una completezza impossibile da raggiungere, incagliata nell’incomprensibile esilio.
Più volte avrei voluto interromperlo, ma non ci sono riuscita, volevo sapere altro. Mi presenta un nonno impettito e una nonna anticonformista, un padre acuto (di profilo) e una madre intelligente. Scopro così che nella sua storia personale, che una volta si incrociò con quella d’Italia e oggi si intreccia con ben altra strada, “tutto è relativo”. Recentemente si inerpica nel tortuoso cammino politico, stringe mani e dona sorrisi. Il suo obiettivo e mettere in pratica il principale punto del suo programma elettorale: stare in mezzo alla gente, capirla, e sintonizzarsi sulle esigenze delle persone comuni. Promessa mantenuta, dato che è ancora qui fra noi e non al Parlamento Europeo.
Ma i suoi grandi obiettivi lo portano soprattutto nel salone di Milly Carlucci. Si delinea così la figura di un uomo che è sempre più un principe: ora sa ballare! Da buon danzatore zompa da una comparsata pubblicitaria a un talk show. Niente lo ferma, non le ataviche diatribe tra parenti, non la richiesta di danni morali allo Stato, non le vicende poco regali, ma molto legali, del buon padre.
Non mi dice altro, dal vuoto che lo segue capisco che è giunto alla fine. Lo guardo in silenzio, ci stiamo per lasciare, e lui per salutarmi mi regala una citazione di Montaigne: “per quanto possa essere alto il tuo trono, alla fine sei sempre seduto sul tuo culo”. Solo un dubbio… quale trono?

Michela Giupponi
e Alice Manti

17 gennaio 2010

I DIECI SPORT PIU' ASSURDI DEL MONDO - SECONDA PARTE

5. LUMBERJACK
Se vi siete chiesti se in Canada sia nato qualcosa di più socialmente utile di Avril Lavigne: ecco il Lumberjack! Bisogna tagliare quanti più tronchi possibili e accatastarli in una pila, vince chi ne ha tagliati di più. Le origini di questo sport sono ignote; pertanto non possiamo fare altro che ringraziare le menti anonime che hanno partorito questa meravigliosa idea. Inutile dire che questo gioco è estremamente pericoloso: se temi il pensiero di una vita senza falangi, forse faresti meglio a darti al curling.

4. TRASPORTO DELLE MOGLI
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (1). Alla faccia delle tanto decantate pari opportunità nordiche, gli uomini percepiscono la vita coniugale come una corsa lunga e difficile da percorrere con le sole proprie forze e facendosi carico della moglie, un vero peso.
Tale interpretazione del matrimonio è traslata in 250 m di corsa con moglie sulle spalle. Il percorso è costellato da ostacoli di ogni genere: acqua, barriere e altro, il tutto corredato dai probabili insulti della donna, che difficilmente resisterà all’impulso di lanciare improperi ad ogni scossone o di spiegare diplomatica che se a decidere fosse lei, sicuramente sarebbero in testa!
Il primo arrivato vince una quantità di birra equivalente al peso della moglie, oltre naturalmente al prestigioso titolo di campione mondiale di trasporto delle mogli. Che tra il vaso regalato dalla suocera e la foto del matrimonio, in salotto fa sempre la sua porca figura!

3. LANCIO DEL CELLULARE
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (2). In un mondo che ci vede schiavi della tecnologia e dipendenti dai mezzi di comunicazione di massa, quale modo più eclatante per esprimere il proprio disappunto di un lancio del proprio cellulare?
Ormai l’abbiamo capito, in Finlandia non devono avere molto da fare per mettersi a inventare tanti sport demenziali, pensare che di questa disciplina esiste anche un campionato mondiale e un punteggio da guinness – 95. 08 m. – realizzato dal campione in carica Chris Hughff.
E qui mi chiedo: dopo aver realizzato un record… non gli sarà venuta voglia di chiamare qualcuno per raccontarlo in giro?
Al “lancio” si potrebbe allora affiancare l’inedito sport “caccia al telefonino”. Vince chi dopo il tiro ci mette meno tempo a pentirsi e correre a comprare un cell nuovo. Meglio se insultandosi da solo!

2. BUZKASHI
è lo sport nazionale in Afghanistan e Turkmenistan. Il che spiega molte cose. Si tratta di una specie di basket che al posto del canestro vuole un cesto e invece del pallone una carcassa di animale morto, che un non meglio precisato numero di afgani a cavallo deve scagliare nella cesta avversaria. Quando questo succede, si ravvisa nei componenti della squadra un certo entusiasmo, e da ciò ne deduciamo che sia come segnare un goal.
È uno sport particolarmente violento, ricco di infortuni e che prevede una divisa dotata di speroni e stivali pesanti. Le partite possono durare dei giorni, anche perché così presi come sono a buzkashiare, in centro Asia nessuno ha ancora avuto tempo di scriverne le regole. Vi verrà probabilmente la pulsione di voler imparare a giocare, ma, purtroppo, e per ragioni sconosciute, questo sport in Italia non è praticato.

1. LANCIO DEL NANO
“The dwarf tossing” è uno sport australiano dal regolamento particolarmente sintetico (afferra un nano e scaglialo più lontano che puoi) che sta ottenendo un discreto successo presso ubriachi e confraternite.
Esistono molte categorie nelle quali specializzarsi, come il lancio attraverso la vetrata o quello nel cerchio di fuoco (in questo caso è obbligatorio avere con sé un estintore). Ci sono anche molte regole precise da rispettare, pena la non omologazione del lancio… o del nano! Quest’ultimo non deve parlare durante il volo, neanche emettere un comprensibile “Ah!”, va afferrato per delle maniglie poste sulla schiena e deve essere consenziente.
Tale sport è praticato in alcune discoteche di Ibiza e negli Stati Uniti, dove le gare sono accompagnate da continue polemiche dei difensori dei diritti dell’uomo, gente che in vita sua non ha mai lanciato neanche una pallina da ping pong e che vuole bandire il gioco definendolo “pratica barbara”. Come a dire: “non è che perché sono bassi li potete scagliare a piacimento!”.
In Italia questa disciplina è sconosciuta. Un vero peccato, per un Paese in cui lanciare un uomo molto basso contro la finestra è ormai fantasia collettiva!

Elisa Costa

13 gennaio 2010

I DIECI SPORT PIU' ASSURDI DEL MONDO - PRIMA PARTE

Se pensavi che il Quidditch fosse lo sport più incredibile mai concepito da mente umana, evidentemente ti sei perso alcune delle più assurde discipline regolarmente praticate nelle varie parti del mondo.
Non disperare: per colmare questa tua lacuna ecco pronta la classifica dei dieci sport più improbabili del mondo.

10. CURLING
Con un po’ di fortuna, può capitare che in occasione di Olimpiadi o campionati mondiali un atleta possa essere strappato dall’anonimato, per godersi un quarto d’ora di popolarità alternando servizi fotografici a spot per la propria merendina preferita.
E a un anno dalle invernali di Vancouver già si scommette su chi sarà il prossimo a entrare nel club dell’ è bello essere famosi. Qualcuno punta su Stefano Ferramato. Probabilmente sua madre: Ferramato è nella nazionale italiana di curling, sport che ad ogni olimpiade stupisce milioni di telespettatori, esterrefatti per la facilità con la quale si erano dimenticati della sua esistenza, quattro anni prima.
In pratica, un giocatore lancia una speciale roccia di granito da 20 kg, la stone, verso una certa area del campo, aiutato dall’intervento dei compagni di squadra che scopano il ghiaccio lungo la traiettoria per eliminare l’attrito.
Uno sport che mette adrenalina al solo pensiero. È abbastanza plausibile immaginare mezza Italia programmare la propria cena sul fuso orario del Canada per non perdere le eliminatorie di curling, gli stadi gremiti e inserti speciali su ogni giornale che si rispetti, da Vulcano alla Gazzetta.
E ancora: i manager Ferrero entusiasti con un contratto pronto per il nuovo testimonial dell’Ovetto Kinder e centinaia di bambini dimenticarsi la maglietta di Totti o Giardino per andare a chiedere “Papà, posso andare a scopare?”.

9. HORSEBALL
La domanda “come posso fare per fondere insieme basket, rugby ed equitazione?” è un dubbio che sicuramente tiene sveglie di notte moltissime persone. Per loro fortuna un francese che negli anni ’30 aveva molto tempo libero ci ha pensato sul serio e così è nato l’horseball.
Le regole sono semplici: due squadre formate da 3 o 4 fantini ciascuno devono effettuare il maggior numero di canestri. È vietato andare nel senso contrario alla palla, tenerla con sé più di 10 secondi e recuperarla smontando da cavallo.
Una disciplina incantevole, dagli elevati valori pedagogici che se invece di condividere i cugini d’oltralpe avessero tenuto per sé, probabilmente non sarebbe mancata a nessuno. Carla Bruni insegna.

8. SWAMP SOCCER
Letteralmente: “calcio palustre”. Due squadre si sfidano su un terreno ricoperto da non meno di 30 cm di fango.
In Finlandia, dove è nato, è sport nazionale tra gli sciatori che vogliono mantenersi tonici anche d’estate.
In Italia, dove è sconosciuto, un semplice bambino tornato lercio dopo una partita a pallone con gli amici può essere considerato importatore di una disciplina ludica internazionale, per la gioia di europarlamentari, italo – finlandesi e di chiunque auspichi maggiore vicinanza tra le due culture.
Ora vallo a spiegare a sua madre…

7. RAFTING CON BAMBOLA GONFIABILE
Se trovate una bambola gonfiabile nell’armadio di un vostro amico, non pensate subito a notti in solitaria condite con sexy toys. Magari siete davanti a un amante dell’hydrospeed, che assieme ad altri appassionati ogni anno si reca in Russia per i campionati di rafting. Lo sport tradizionale prevede la discesa di un fiume o torrente con l’ausilio di una tavola o canoa. Nella versione “con bambola” al posto della tavola i concorrenti (atleti?) devono procedere ben abbracciati alla loro doll.
Assolutamente obbligatorio l’uso di casco e salvagente. Assolutamente vietato gareggiare ubriachi e intrattenersi con la propria bambola, pena l’eliminazione. Questo è uno sport serio: non l’avevate capito?

6. CHEESE ROLLING
Tradotto sarebbe: “rotolare giù da una collina inseguendo forme di formaggio”.
Materiale necessario:
- una forma di formaggio Gloucester
- una collina (più ripida è, più ci si diverte)
- 20 idioti disposti a rotolare dalla suddetta collina e pronti a farsi veramente male pur di raggiungere il proprio scopo.
Se poi l’obiettivo sia scendere indenni nel minor tempo possibile o afferrare il formaggio (che può raggiungere i 120 km/h) prima degli altri, questo non è esattamente chiaro.
Così come non sono chiare le origini dello sport. Sembra facesse parte di un rituale curativo pagano nato 200 anni fa. Evidentemente al tempo “curarsi” era sinonimo di “ferirsi”, “sfracellarsi” e “lacerarsi”. Molto meglio un’aspirina…

(continua...)
Elisa Costa

18 ottobre 2009

TOP TEN TV TRASH - SECONDA PARTE

Continua la top ten dei reality show più trash della televisione...

4. I REALITY SULLE VITE DEI VIP
Pur di mostrare al mondo di essere persone semplici, dai sani principi e alle quali il successo non ha assolutamente dato alla testa, l’ultima moda delle star hollywoodiane è quella di portare le telecamere tra le quattro(cento) mura di casa per far giudicare al pubblico in prima persona. E così si scopre che Jennifer Lopez spende 300 $ per una crema idratante, ma certe mattine si sente grassa e brutta come tutte le donne del mondo.
Un vero peccato che questa mania non sia dilagata anche in Italia. Chi non si appassionerebbe davanti alle puntate di irresistibili show come “Simona Ventura knows best” e “Casa Costanzo”?

3. TOMMY LEE GOES TO COLLEGE
Prendete un batterista ultra quarantenne e iper tatuato uscito miracolosamente indenne dagli anni novanta. Ricordate al suo neurone quiescente che nella vita esistono altre cose oltre alla musica, le droghe, l’alcol e l’album dei ricordi con le foto di Pamela Anderson.
Dotate il suddetto rocker dei giusti libri di corso, iscrivetelo al college, munitevi di videocamera per riprendere i suoi progressi e saprete come riempire quel buco nel palinsesto di prima serata.
È quanto hanno fatto con Tommy Lee, fondatore e membro dei Mötley Crüe, che nel programma “Tommy Lee goes to college” alterna reality (poco) a show (tanto).
Situazione talmente surreale da risultare quasi fantascientifica, ma che può portare a sviluppi esilaranti.

2. I PROGRAMMI PER ASPIRANTI PRINCIPI AZZURRI
Uomini rozzi, uomini maleducati, uomini impacciati, incapaci di cucinare, con comportamenti ad anni luce dall’essere definiti “bon ton”: come difendersi da questa tragedia? Prendendoli allo stato brado e addestrandoli per imparare le buone maniere!
Ci ha provato Helen Hidding in “L’uomo perfetto” (Sky Vivo), Jamie Foxx con “From G’s to Gents” (MTV) e persino la Rai in “Uomo e gentiluomo”.
Una piccola goccia nel mare.

1. PARIS HILTON’S MY NEW BFF
Dedicato a tutti coloro che si sono sempre chiesti cos’abbia mai fatto Paris Hilton nella sua vita, ecco il nuovo show del sabato sera su MTV. La ricca ereditiera è talmente sola che per trovare un amico ha bisogno di plasmarlo a sua immagine costruendoci sopra un reality (BFF sta per Best Friend Forever). Cercherà tra vari candidati: una decina di ragazze, un gay e un asessuato che combattono per la sua amicizia con astuzia, cattiveria, e un look da copertina. I concorrenti saranno costretti a girare per giorni con gli stessi vestiti, restare svegli per ventiquattr’ore di fila, farsi scattare una foto sexy mentre sono a testa in giù e così via. Tanto la Hilton sa che basterà regalare a tutti un nuovo blackberry per vederli tubare in coro “Ti amiamo, Paris!”.
Riuscirà un’amicizia tanto spontanea a durare per sempre?


Elisa Costa

25 settembre 2009

LE 10 DOMANDE DI VULCANO A FORMIGONI

Liberamente ispirate agli ultimi 10 quesiti di Repubblica al Premier:



Le 10 domande di Vulcano a Formigoni.


1- Quando ha avuto modo di conoscere l’Unto del Signore? Quante volte le è apparso e dove? Ha frequentato o frequenta altri minorati?

2- Qual è la ragione che l’ha costretta a non dire la verità per 2 mesi fornendo quattro descrizioni diverse della lista “Obiettivo Studenti”, definita “un insieme di studenti apolitici”, “una lista aperta”, “un gruppo studio” e “un grest senza la palla avvelenata”?

3- Non trova grave che lei abbia ricompensato con la presidenza di numerose Asl medici che la chiamano “Sua Eminenza?”

4- Lei si è intrattenuto in esercizi spirituali con un senatore di Obiettivo Studenti la notte del 4 novembre 2008, e sono decine, secondo le indagini, i “gruppi studio” condotti nel Pirellone. Sapeva fossero ciellini?

5- E’ capitato che fondi pubblici, destinati all’Expo, siano stati usati per l’organizzazione del Meeting di Rimini?

6- Può dirsi certo che la sua partecipazione a festicciole come l’“aperitivo matricole” non abbiano compromesso gli affari regionali? Può rassicurare la regione che nessun istituto delle Orsoline abbia oggi in mano armi per ricattarla?

7- Le sue condotte sono in contraddizione con le sue politiche: lei oggi potrebbe ancora partecipare al Family Day dopo che la costruzione del Lego che ha regalato al suo nipotino è stata subappaltata alla Compagnia delle Opere?

8- Lei ritiene di potersi candidare ancora al soglio pontificio? E, se lo esclude, non ritiene prematuro aver già avviato le pratiche per la sua beatificazione?

9- Il suo confessore dice che “non sta bene” e “andrebbe aiutato”. E’ vero che da bambino, dai Salesiani, per ogni marachella veniva costretto a giocare per ore a palla avvelenata con un palla medica da 5 chili?

10- Lei ha dichiarato di essere, alla sua tenera età, ancora vergine. Alla luce di ciò, dopo 60 anni di frenetica attività auto-amatoria, quali sono, signor presidente, le reali condizioni di salute delle sue cornee?


Filippo Bernasconi

16 agosto 2009

TOP TEN TV TRASH - PRIMA PARTE

TOP 10 DEI REALITY SHOW PIU’ TRASH – PRIMA PARTE

10. TO CATCH A PREDATOR
Un giornalista e un gruppo di volontari setacciano il web alla ricerca di pedofili. Chattano fingendosi un ragazzino di 12 anni. Chi viene adescato finisce in una casa piena di telecamere, dove sono pronti a riprenderlo mentre cerca di coprirsi balbettando scuse e giurando che quella è la prima e l’ultima volta. Patetico. Da lì a un paio di giorni sarà di nuovo su Internet a riprovarci.
Reality confezionato per angosciare le madri di famiglia e portare all’orticaria nervosa quelle più ansiose, il tutto senza di fatto risolvere il problema della pedofilia.

9. CHI VUOLE SPOSARE UN CITTADINO PADANO?
Improbabile cover italiana del format U.S.A. “Chi vuole sposare un cittadino americano?”. Sottospecie di “Uomini e donne” tra un americano e tre immigrati con permesso di soggiorno. Il vincitore non solo troverà l’anima gemella ma avrà fatto un passo in avanti nell’ottenere la cittadinanza. Amore e interessi alla massima potenza.

8. DE GROTE DONORSHOW
Letteralmente “Il grande donatore show”, programma olandese che vede una sana trentasettenne mettere a disposizione un proprio rene a tre concorrenti bisognosi di trapianto. Il vincitore verrà scelto da casa tramite televoto e avrà diritto a salvarsi la vita, gli altri due dovranno mettersi il cuore in pace (finchè regge) e tornare ad affidarsi alla lista d’attesa.
Programma che unisce un inconfutabile realismo alle peggiori aspettative per i perdenti della competition. Sembra comunque che sia una bufala.

7. I PROGRAMMI PER ASPIRANTI CENERENTOLE
C’era una volta una povera orfanella sfruttata che grazie all’intervento della Fata Madrina divenne una radiosa principessa amata da un meraviglioso Principe Azzurro.
Poi arrivò la TV satellitare, e la fiaba dovette aggiornarsi.
A “Ma come ti vesti?” (Discovery Real Time) la fata è diventata una coppia di presunti esperti di moda, la bacchetta un bancomat e Cenerentola una ragazza qualsiasi, colpevole di non usare il tacco 12 per andare a fare la spesa. Nel corso della puntata la sua autostima verrà demolita e il suo guardaroba gettato via, ma almeno ci avrà guadagnato un nuovo look personalizzato.
In “Real Woman” invece, le concorrenti sono bellissime e mortificate da lavori orrendi. La vincitrice non troverà il lieto fine con l’amore di un principe bensì con un contratto per un celebre marchio. Sfiabeschi.

6. A SHOT OF LOVE
Sexy, minuta maggiorata dalla vaga rassomiglianza con un cane pechinese e dalla dubbia bisessualità, cerca l’uomo (o la donna) della sua vita. Nell’ultima puntata della prima serie trova l’anima gemella e invoca l’amore eterno. Nella prima puntata della seconda serie giura di essersi sbagliata ed è pronta a rimettersi in gioco. Mollata davanti alle telecamere nell’ultimo episodio, la lasciamo disperata a chiedersi “Cosa c’è di sbagliato in me?” e mettere in mostra le tette.
È in arrivo la seconda serie. Poteva risparmiarcela.

5. THAT’S AMORE
Cosa c’è di peggio di un reality su una bisex che non riesce a trovare l’amore? Lo spin – off di un reality su una bisex che non riesce a trovare l’amore!
Tra i concorrenti eliminati nella prima serie, il lombardo Domenico ha conquistato un programma tutto suo per cercare “the american girl of his life”.
Imbarazzante frullato di tutti i peggiori stereotipi su noi italiani, a partire dalla location: una villa immacolata illuminata da kitchissime luci verdi, bianche e rosse. Nella prima puntata Domenico chiede di poter annusare le ascelle a una concorrente, che accetta pensando si tratti di una richiesta legittima per la cultura italiana.

Elisa Costa

13 agosto 2009

Gli eunuchi di Cristo

In seguito al ritiro della scomunica ai seguaci di Marcel Lefebvre, Benedetto XVI starebbe valutando seriamente l’ipotesi di fare ritornare altre pecorelle smarrite nell’alveo dell’ortodossia cattolica. “Vulcano”, grazie ad una gola profonda che lavora a stretto contatto con le gerarchie ecclesiastiche residenti nei palazzi vaticani, è in grado di anticipare ai propri lettori, con un’esclusiva mondiale, le prossime mosse del pontefice: ecco qui di seguito le sette interessate.

1) “I figli di Pietro l’Eremita”. Questa congregazione, nata nel 1983 in Alvernia, da ventisei anni è una tenace avversaria della Chiesa cattolica. I figli di Pietro l’Eremita celebrano la comunione con una porzione di trippa e con un bicchiere di cognac, sono da sempre favorevoli ad una nuova crociata contro gli infedeli e vantano tra i propri affiliati l’incredibile Hulk, il mostro di Loch Ness e Roberto Calderoli. Benedetto XVI si è dichiarato entusiasta di fronte alla prospettiva di perdonare i figli di Pietro l’Eremita. “Ho sempre adovato il Medioevo, potvei accoglievli con un vogo in gvande stile! Il dialogo intevveligioso è movto! Il velativismo è il cancvo di qvesti tempi!”, avrebbe tuonato il papa, mentre guardava alla televisione “Amici” di Maria De Filippi.

2) “I Sigismondesi”. Questa setta, sorta nel XV secolo in uno sperduto villaggio delle valli altoatesine, si rifà al pensiero del celeberrimo teologo Sigismondo Hauretromont Fannesstasen. Sigismondo, nel suo scritto più famoso “Sofferenza e astinenza: il vero motto del buon cristiano”, predicava la totale astinenza sessuale, prescriveva ai propri seguaci di essere vegetariani e raccomandava l’uso regolare del cilicio. Oltre a Paola Binetti, i sigismondesi nel mondo sono ora rappresentati solo dai discendenti diretti dello stesso Sigismondo, il quale ebbe venti figli da otto donne diverse e morì nel 1498 strozzato da un osso di pollo, senza avere mai avuto il piacere di utilizzare il cilicio.

3) “Gli eunuchi di Cristo”. Gli eunuchi di Cristo, presenti nei pressi di Casalpusterlengo dal lontano 1618, praticano l’autoevirazione, sono rigorosamente astemi e sono da sempre contrari alle decisioni prese dal Concilio di Trento, ritenute troppo morbide nei confronti dei protestanti. Nel 1998 il Grande Eunuco ha ordinato che i seguaci della setta vedano tutti i giorni il Tg4, frustandosi, recitando tassativamente cento rosari in mezz’ora e urlando ogni cinque minuti “a morte i comunisti!”. Dal 20 gennaio 2009 il Grande Eunuco è Mario Giordano, direttore de “Il Giornale”.

Luca Quaglia

20 giugno 2009

DE SINISTRA

Sono ufficialmente tornati di moda i libri sulla crisi della Sinistra: dopo "Sinistrati" di Edmondo Berselli e "Eutanasia della Sinistra" di Riccardo Barenghi, le case editrici italiane hanno reso noto che, nell’arco di soli due mesi, sono giunti ben centododici pamphlet sullo spinoso argomento in questione.

"Vulcano" ha deciso di presentare ai propri lettori tre volumi di recentissima pubblicazione.

1)"Gli inciuci, i pizzini e lo stallo dei riformisti", scritto a quattro mani da Massimo D’Alema e da Nicola Latorre ed edito da Mondadori, si preannuncia come il caso letterario dell’anno. Il saggio dei due noti politici del P.D. contiene alcune perle da non perdere: si parte con una prefazione di Silvio Berlusconi, intitolata "Finalmente ho trovato una Sinistra socialdemocratica, moderna, europea e, soprattutto, che non è più di Sinistra!", per giungere all’ultimo capitolo, nel quale vengono pubblicate le trascrizioni delle telefonate bollenti tra Fini e D’Alema e tra Latorre e Bocchino. Il libro è stato elogiato da Angelo Panebianco sul "Corriere della sera", è stato oggetto di una puntata speciale di "Porta a Porta" ed è entrato immediatamente nella sterminata biblioteca di un noto bibliofilo: Marcello Dell’Utri.
2) "La papaya, i cocchi e le mutande di Valeria Marini: le frontiere della nuova Sinistra" è l’ultima fatica letteraria di Vladimir Luxuria, data alle stampe da Mondadori. La vincitrice dell’ultima edizione de "L’Isola dei Famosi" è convinta che il nuovo leader del fronte progressista italiano si possa trovare allestendo un reality show nella Foresta Amazzonica: il vincitore dovrà dichiararsi bisessuale, sarà obbligato a mangiare un chilo di cocchi avariati e dovrà essere presente a cinquanta puntate di "Quelli che il calcio". Si vocifera già sui concorrenti: sembrano sicure le partecipazioni di Fausto Bertinotti, Alfonso Pecoraro Scanio, Piero Fassino e di uno Yeti della Val Brembana, unico iscritto al Partito Socialista.
3) "Si può fare, ma anche no. Si può osare, ma perché?! Si può scrivere, ma anche…sì! Bob Kennedy, il pensiero democratico, gli scheletri nell’armadio di Massimo D’Alema, le emergenze umanitarie in Africa e i bucatini all’Amatriciana" è il nuovo saggio di Walter Veltroni, pubblicato da Mondadori. Emblematica la prima frase del libro: "Sono stato iscritto al P.C.I., ma non ero comunista. Se non ve n’eravate ancora accorti, non sono nemmeno di Sinistra!".


Luca Quaglia