13 gennaio 2010

I DIECI SPORT PIU' ASSURDI DEL MONDO - PRIMA PARTE

Se pensavi che il Quidditch fosse lo sport più incredibile mai concepito da mente umana, evidentemente ti sei perso alcune delle più assurde discipline regolarmente praticate nelle varie parti del mondo.
Non disperare: per colmare questa tua lacuna ecco pronta la classifica dei dieci sport più improbabili del mondo.

10. CURLING
Con un po’ di fortuna, può capitare che in occasione di Olimpiadi o campionati mondiali un atleta possa essere strappato dall’anonimato, per godersi un quarto d’ora di popolarità alternando servizi fotografici a spot per la propria merendina preferita.
E a un anno dalle invernali di Vancouver già si scommette su chi sarà il prossimo a entrare nel club dell’ è bello essere famosi. Qualcuno punta su Stefano Ferramato. Probabilmente sua madre: Ferramato è nella nazionale italiana di curling, sport che ad ogni olimpiade stupisce milioni di telespettatori, esterrefatti per la facilità con la quale si erano dimenticati della sua esistenza, quattro anni prima.
In pratica, un giocatore lancia una speciale roccia di granito da 20 kg, la stone, verso una certa area del campo, aiutato dall’intervento dei compagni di squadra che scopano il ghiaccio lungo la traiettoria per eliminare l’attrito.
Uno sport che mette adrenalina al solo pensiero. È abbastanza plausibile immaginare mezza Italia programmare la propria cena sul fuso orario del Canada per non perdere le eliminatorie di curling, gli stadi gremiti e inserti speciali su ogni giornale che si rispetti, da Vulcano alla Gazzetta.
E ancora: i manager Ferrero entusiasti con un contratto pronto per il nuovo testimonial dell’Ovetto Kinder e centinaia di bambini dimenticarsi la maglietta di Totti o Giardino per andare a chiedere “Papà, posso andare a scopare?”.

9. HORSEBALL
La domanda “come posso fare per fondere insieme basket, rugby ed equitazione?” è un dubbio che sicuramente tiene sveglie di notte moltissime persone. Per loro fortuna un francese che negli anni ’30 aveva molto tempo libero ci ha pensato sul serio e così è nato l’horseball.
Le regole sono semplici: due squadre formate da 3 o 4 fantini ciascuno devono effettuare il maggior numero di canestri. È vietato andare nel senso contrario alla palla, tenerla con sé più di 10 secondi e recuperarla smontando da cavallo.
Una disciplina incantevole, dagli elevati valori pedagogici che se invece di condividere i cugini d’oltralpe avessero tenuto per sé, probabilmente non sarebbe mancata a nessuno. Carla Bruni insegna.

8. SWAMP SOCCER
Letteralmente: “calcio palustre”. Due squadre si sfidano su un terreno ricoperto da non meno di 30 cm di fango.
In Finlandia, dove è nato, è sport nazionale tra gli sciatori che vogliono mantenersi tonici anche d’estate.
In Italia, dove è sconosciuto, un semplice bambino tornato lercio dopo una partita a pallone con gli amici può essere considerato importatore di una disciplina ludica internazionale, per la gioia di europarlamentari, italo – finlandesi e di chiunque auspichi maggiore vicinanza tra le due culture.
Ora vallo a spiegare a sua madre…

7. RAFTING CON BAMBOLA GONFIABILE
Se trovate una bambola gonfiabile nell’armadio di un vostro amico, non pensate subito a notti in solitaria condite con sexy toys. Magari siete davanti a un amante dell’hydrospeed, che assieme ad altri appassionati ogni anno si reca in Russia per i campionati di rafting. Lo sport tradizionale prevede la discesa di un fiume o torrente con l’ausilio di una tavola o canoa. Nella versione “con bambola” al posto della tavola i concorrenti (atleti?) devono procedere ben abbracciati alla loro doll.
Assolutamente obbligatorio l’uso di casco e salvagente. Assolutamente vietato gareggiare ubriachi e intrattenersi con la propria bambola, pena l’eliminazione. Questo è uno sport serio: non l’avevate capito?

6. CHEESE ROLLING
Tradotto sarebbe: “rotolare giù da una collina inseguendo forme di formaggio”.
Materiale necessario:
- una forma di formaggio Gloucester
- una collina (più ripida è, più ci si diverte)
- 20 idioti disposti a rotolare dalla suddetta collina e pronti a farsi veramente male pur di raggiungere il proprio scopo.
Se poi l’obiettivo sia scendere indenni nel minor tempo possibile o afferrare il formaggio (che può raggiungere i 120 km/h) prima degli altri, questo non è esattamente chiaro.
Così come non sono chiare le origini dello sport. Sembra facesse parte di un rituale curativo pagano nato 200 anni fa. Evidentemente al tempo “curarsi” era sinonimo di “ferirsi”, “sfracellarsi” e “lacerarsi”. Molto meglio un’aspirina…

(continua...)
Elisa Costa

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