17 gennaio 2010

I DIECI SPORT PIU' ASSURDI DEL MONDO - SECONDA PARTE

5. LUMBERJACK
Se vi siete chiesti se in Canada sia nato qualcosa di più socialmente utile di Avril Lavigne: ecco il Lumberjack! Bisogna tagliare quanti più tronchi possibili e accatastarli in una pila, vince chi ne ha tagliati di più. Le origini di questo sport sono ignote; pertanto non possiamo fare altro che ringraziare le menti anonime che hanno partorito questa meravigliosa idea. Inutile dire che questo gioco è estremamente pericoloso: se temi il pensiero di una vita senza falangi, forse faresti meglio a darti al curling.

4. TRASPORTO DELLE MOGLI
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (1). Alla faccia delle tanto decantate pari opportunità nordiche, gli uomini percepiscono la vita coniugale come una corsa lunga e difficile da percorrere con le sole proprie forze e facendosi carico della moglie, un vero peso.
Tale interpretazione del matrimonio è traslata in 250 m di corsa con moglie sulle spalle. Il percorso è costellato da ostacoli di ogni genere: acqua, barriere e altro, il tutto corredato dai probabili insulti della donna, che difficilmente resisterà all’impulso di lanciare improperi ad ogni scossone o di spiegare diplomatica che se a decidere fosse lei, sicuramente sarebbero in testa!
Il primo arrivato vince una quantità di birra equivalente al peso della moglie, oltre naturalmente al prestigioso titolo di campione mondiale di trasporto delle mogli. Che tra il vaso regalato dalla suocera e la foto del matrimonio, in salotto fa sempre la sua porca figura!

3. LANCIO DEL CELLULARE
Sport nato in Finlandia come metafora della società moderna (2). In un mondo che ci vede schiavi della tecnologia e dipendenti dai mezzi di comunicazione di massa, quale modo più eclatante per esprimere il proprio disappunto di un lancio del proprio cellulare?
Ormai l’abbiamo capito, in Finlandia non devono avere molto da fare per mettersi a inventare tanti sport demenziali, pensare che di questa disciplina esiste anche un campionato mondiale e un punteggio da guinness – 95. 08 m. – realizzato dal campione in carica Chris Hughff.
E qui mi chiedo: dopo aver realizzato un record… non gli sarà venuta voglia di chiamare qualcuno per raccontarlo in giro?
Al “lancio” si potrebbe allora affiancare l’inedito sport “caccia al telefonino”. Vince chi dopo il tiro ci mette meno tempo a pentirsi e correre a comprare un cell nuovo. Meglio se insultandosi da solo!

2. BUZKASHI
è lo sport nazionale in Afghanistan e Turkmenistan. Il che spiega molte cose. Si tratta di una specie di basket che al posto del canestro vuole un cesto e invece del pallone una carcassa di animale morto, che un non meglio precisato numero di afgani a cavallo deve scagliare nella cesta avversaria. Quando questo succede, si ravvisa nei componenti della squadra un certo entusiasmo, e da ciò ne deduciamo che sia come segnare un goal.
È uno sport particolarmente violento, ricco di infortuni e che prevede una divisa dotata di speroni e stivali pesanti. Le partite possono durare dei giorni, anche perché così presi come sono a buzkashiare, in centro Asia nessuno ha ancora avuto tempo di scriverne le regole. Vi verrà probabilmente la pulsione di voler imparare a giocare, ma, purtroppo, e per ragioni sconosciute, questo sport in Italia non è praticato.

1. LANCIO DEL NANO
“The dwarf tossing” è uno sport australiano dal regolamento particolarmente sintetico (afferra un nano e scaglialo più lontano che puoi) che sta ottenendo un discreto successo presso ubriachi e confraternite.
Esistono molte categorie nelle quali specializzarsi, come il lancio attraverso la vetrata o quello nel cerchio di fuoco (in questo caso è obbligatorio avere con sé un estintore). Ci sono anche molte regole precise da rispettare, pena la non omologazione del lancio… o del nano! Quest’ultimo non deve parlare durante il volo, neanche emettere un comprensibile “Ah!”, va afferrato per delle maniglie poste sulla schiena e deve essere consenziente.
Tale sport è praticato in alcune discoteche di Ibiza e negli Stati Uniti, dove le gare sono accompagnate da continue polemiche dei difensori dei diritti dell’uomo, gente che in vita sua non ha mai lanciato neanche una pallina da ping pong e che vuole bandire il gioco definendolo “pratica barbara”. Come a dire: “non è che perché sono bassi li potete scagliare a piacimento!”.
In Italia questa disciplina è sconosciuta. Un vero peccato, per un Paese in cui lanciare un uomo molto basso contro la finestra è ormai fantasia collettiva!

Elisa Costa

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