Uno dei tanti motivi per cui i giovani non vanno a teatro, oltre alla poca conoscenza di questa arte, è l’ostacolo insormontabile dei prezzi dei biglietti, che viaggiano da 15 euro fino ad arrivare a cifre esorbitanti a seconda del teatro cui ci rivolgiamo. Fortunatamente Milano dispone di molte sale teatrali e andando oltre le pochissime informazioni che si ricevono sui programmi delle stagioni, è possibile godersi qualche serata a basso prezzo. La Festa del Teatro abbatte qualsiasi problema di prezzo, vendendo biglietti a pochi euro per un grosso circuito teatrale che comprende anche il Piccolo e i maggiori teatri di Milano. Un’occasione da non perdere per chi è appassionato, un’opportunità per chi cerca di avvicinarsi da tempo al mondo del teatro. Per tre anni la provincia di Milano ha organizzato questo evento, riscuotendo particolare successo e registrando il tutto esaurito su parecchie date – l’evento dura circa un week end, solitamente in periodo autunnale. Quest’anno per la città non si sono visti i cartelloni che promuovono l’evento, i giornali non ne hanno parlato, né si sono avute avvisaglie dai teatri. Sul sito della provincia di Milano si legge un comunicato del vice presidente e assessore alla cultura Maerna che si dice lieto di una nuova partecipazione alla Festa del Teatro da parte della provincia. In un'altra pagina dedicata alla Festa si può leggere che la nuova edizione è in programmazione. Qualche accenno sulla presenza allo Spazio Oberdan del maestro Pasquale Squitieri, che racconterà le sue esperienze legate al mondo teatrale e cinematografico: un po’ poco.
Una veloce ricerca però svela che le redini dell’organizzazione, a quanto pare, sono passate in mano alla provincia di Monza e Brianza. Chiare, infatti, le dichiarazioni del presidente di provincia Dario Allevi:“Dopo il grande successo della 1° Festa del Cinema MB la scorsa settimana, proponiamo la Festa del Teatro come ulteriore occasione per dimostrare la grande vivacità culturale della nostra Brianza”. Aggiunge Enrico Elli, assessore alla cultura: “Questa edizione della Festa del Teatro è la prima targata solo MB, completamente autonoma rispetto agli altri anni, quale espressione di una consapevole volontà della Provincia di indirizzare risorse, energie ed investimenti nel teatro, un importante strumento di crescita culturale e di valorizzazione per il nostro territorio. È una Festa che idealmente dà l’avvio a tutte le stagioni teatrali della Brianza e costituisce, così, un’occasione privilegiata per presentarle nel meglio della loro produzione. L’ampio successo delle scorse edizioni testimonia come la Festa sia attesa e accolta con entusiasmo da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, che apprezza spettacoli coinvolgenti, di elevata qualità e di sicuro interesse: un risultato per il quale desidero ringraziare tutti gli organizzatori e collaboratori”.
Il programma della Festa con date, orari, teatri e tariffe è disponibile sul sito internet di Lombardia spettacolo e viene presentato on line tramite un filmato.
Novità della stagione è l’introduzione del progetto “Lirica in Brianza”: nasce un piccolo circuito lirico in grado di proporre 5 importanti rappresentazioni sui palcoscenici dei principali comuni della provincia. Non saranno solo gli spazi convenzionali del teatro al centro della Festa, ma anche i foyer, le biblioteche e lo stesso parco di Monza. Questi i comuni coinvolti: Monza, Arcore, Bovisio Masciago, Brugherio, Cesano Maderno, Concorezzo, Limbiate, Nova Milanese, Seregno e Vimercate.
Non è chiaro, dunque, il ruolo della provincia di Milano: se avrà una parte principale nell’organizzazione in altro periodo, se collaborerà con la provincia di Monza o se ha rinunciato del tutto alla Festa del Teatro – una decisione, quest’ultima, davvero inspiegabile. La mancanza di informazioni non aiuta il panorama teatrale milanese, già in ombra durante il periodo dell’anno e in difficoltà economica. Se poi vengono oscurate anche le iniziative che porterebbero nuovi spettatori e nuove entrate, si dà il definitivo colpo di grazia. Ancora una volta il mondo teatrale sembra dunque destinato una élite e quindi a essere poco considerato dal grande pubblico, con il rischio di ‘ingabbiare’ la realtà teatrale solamente nelle uniche due strutture conosciute perché famose in tutto il mondo: la Scala e il Piccolo. Milano, in verità, sarebbe in grado di offrire molto di più, grazie alle numerose sale presenti. Ma tra la Festa che rimane avvolta dalle nelle nebbie della mala informazione e la chiusura di piccoli enti teatrali, resta difficile infrangere l’idea del teatro come arte per pochi. Non fu certo un caso che quando Strehler e Grassi aprirono le porte del Piccolo, nel 1947, lo definirono un teatro d’arte per tutti.
Daniele Colombi
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