Vulcano ha intervistato i candidati sindaco per le elezioni comunali di Milano su temi che vanno dalle politiche giovanili, al mondo del lavoro, ai trasporti pubblici. Oggi a rispondere alle nostre domande è il candidato del centro-sinistra Giuliano Pisapia, designato in seguito alla vittoria delle primarie di coalizione dello scorso novembre.
1.L’Associazione S.o.S Racket sembra rimanere sempre più sola nella lotta contro le mafie. Gli ultimi eventi riguardanti le case dell’A.L.E.R sembrano la punta di un iceberg che non si vuole sciogliere. Del pizzo non se ne parla ad alta voce, ma in molti lo pagano, anche nel centro di Milano. Qual è la sua proposta di contrasto in merito al pizzo, al racket, al comportamento mafioso ormai sempre più imperante nella regione Lombardia?
In un contesto in cui più di 5.000 commercianti milanesi pagano il pizzo e un negozio su cinque è controllato dalle cosche il primo passo è una nuova istituzione della commissione antimafia a Palazzo Marino dopo la sua abolizione mesi fa con i voti del centrodestra. Credo nella necessità e nell’urgenza di una commissione con effettivi poteri di verifica e accertamento che controlli le attività dell’Amministrazione comunale, degli Enti e delle società sottoposte al Comune.
2. Lei ha mai violato la legge?
Mi è capitato di essere accusato ingiustamente e addirittura incarcerato oltre 30 anni fa. Sono poi stato prosciolto e assolto con formula piena per entrambe le accuse che mi venivano mosse. Si è trattato di un vero e proprio errore giudiziario. Da allora mi sono sempre battuto per garantire i diritti di tutti, compresi i detenuti, e per il giusto processo.
3. Come si muove a Milano? Mezzi pubblici, bicicletta o automobile? Quanto spende più o meno annualmente per questi spostamenti?
Da marzo a ottobre preferisco muovermi a piedi o in motorino. In inverno, lo ammetto utilizzo la macchina. Fa troppo freddo.
4. Visti i dati preoccupanti sulla diffusione dell’HIV (15.000 persone secondo la L.I.L.A.) e di gravidanze indesiderate a Milano, come pensa di procedere sul fronte dell’educazione sessuale nelle scuole superiori? Come si pone di fronte ad iniziative come la presenza di distributori di preservativi nelle scuole? Cosa pensa dello scontro che lo scorso anno ha visto coinvolti l’ASL di Milano e la Regione Lombardia, riguardante le modalità con cui si tenevano i corsi di educazione sessuale e che hanno portato alla sospensione degli stessi?
In Lombardia si costituiscono le carriere sulla pelle dei nostri ragazzi. Sono favorevole alla distribuzione gratuita di preservativi nelle scuole e negli spazi di aggregazione, purché accompagnata da un’educazione sessuale attenta e capillare.
5. Prima della sua carriera politica, di cosa si occupava?
Negli anni dell’università ho lavorato come educatore al carcere minorile Beccaria, come operaio in un’industria chimica e come impiegato in banca. A trent’anni ho cominciato a fare l’avvocato penalista e mi sono occupato sia di molti tra i processi più importanti di questi ultimi anni (Ocalan, processo SME, G8, Toghe Sporche), sia di molti casi riguardanti la gente comune. Il mio lavoro mi ha portato a contatto con le ingiustizie, le ineguaglianze e la mancanza di diritti ed è per questo che interpreto la politica non come una carriera bensì come servizio.
È con questo spirito che mi sono candidato e che ho svolto la mia attività da parlamentare, rinunciando anche ad alcuni dei privilegi di cui dispongono deputati e senatori.
6. Che genere di istruzione ha ricevuto dai suoi genitori e dalle scuole che ha frequentato?
Ho studiato nei banchi del Berchet, mi sono laureato in Scienze Politiche e Giurisprudenza presso la Statale di Milano. Sono cresciuto in Viale Montenero insieme ai miei sei fratelli a mio padre, Giandomenico, avvocato, da cui ho ereditato l’amore per il diritto e i diritti e a mia madre, Margherita, cattolica, che mi insegnato l’attenzione per i più deboli.In un contesto in cui più di 5.000 commercianti milanesi pagano il pizzo e un negozio su cinque è controllato dalle cosche il primo passo è una nuova istituzione della commissione antimafia a Palazzo Marino dopo la sua abolizione mesi fa con i voti del centrodestra. Credo nella necessità e nell’urgenza di una commissione con effettivi poteri di verifica e accertamento che controlli le attività dell’Amministrazione comunale, degli Enti e delle società sottoposte al Comune.
2. Lei ha mai violato la legge?
Mi è capitato di essere accusato ingiustamente e addirittura incarcerato oltre 30 anni fa. Sono poi stato prosciolto e assolto con formula piena per entrambe le accuse che mi venivano mosse. Si è trattato di un vero e proprio errore giudiziario. Da allora mi sono sempre battuto per garantire i diritti di tutti, compresi i detenuti, e per il giusto processo.
3. Come si muove a Milano? Mezzi pubblici, bicicletta o automobile? Quanto spende più o meno annualmente per questi spostamenti?
Da marzo a ottobre preferisco muovermi a piedi o in motorino. In inverno, lo ammetto utilizzo la macchina. Fa troppo freddo.
4. Visti i dati preoccupanti sulla diffusione dell’HIV (15.000 persone secondo la L.I.L.A.) e di gravidanze indesiderate a Milano, come pensa di procedere sul fronte dell’educazione sessuale nelle scuole superiori? Come si pone di fronte ad iniziative come la presenza di distributori di preservativi nelle scuole? Cosa pensa dello scontro che lo scorso anno ha visto coinvolti l’ASL di Milano e la Regione Lombardia, riguardante le modalità con cui si tenevano i corsi di educazione sessuale e che hanno portato alla sospensione degli stessi?
In Lombardia si costituiscono le carriere sulla pelle dei nostri ragazzi. Sono favorevole alla distribuzione gratuita di preservativi nelle scuole e negli spazi di aggregazione, purché accompagnata da un’educazione sessuale attenta e capillare.
5. Prima della sua carriera politica, di cosa si occupava?
Negli anni dell’università ho lavorato come educatore al carcere minorile Beccaria, come operaio in un’industria chimica e come impiegato in banca. A trent’anni ho cominciato a fare l’avvocato penalista e mi sono occupato sia di molti tra i processi più importanti di questi ultimi anni (Ocalan, processo SME, G8, Toghe Sporche), sia di molti casi riguardanti la gente comune. Il mio lavoro mi ha portato a contatto con le ingiustizie, le ineguaglianze e la mancanza di diritti ed è per questo che interpreto la politica non come una carriera bensì come servizio.
È con questo spirito che mi sono candidato e che ho svolto la mia attività da parlamentare, rinunciando anche ad alcuni dei privilegi di cui dispongono deputati e senatori.
6. Che genere di istruzione ha ricevuto dai suoi genitori e dalle scuole che ha frequentato?
7. Il rapporto di Transatlantic Trends evidenzia che in Italia la percezione della percentuale di immigrazione risulta quattro volte superiore rispetto alla realtà. A Milano, gli avvenimenti di via Padova o del campo rom di via Triboniano dimostrano che la temperatura sociale resta calda. Quali crede siano le priorità per stemperare la tensione? Come progetterà di muoversi il comune e i suoi servizi per attuare l’integrazione con strumenti alternativi al solo intervento delle forze dell’ordine?
Un vecchio adagio recita “chi promette ordine non potrà mai darlo perché non smette di organizzarlo”. A Milano e in Italia il centrodestra si limita ad arginare il fenomeno dell’immigrazione. È invece doveroso governarlo attraverso politiche pubbliche che promuovano la responsabilizzazione e il superamento delle disparità, come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione. Ed è urgente farlo perché si tratta del futuro della nostra Città e del nostro Paese. Il legame civile e sociale si ricostituisce attraverso la condivisione dei diritti e dei doveri. Ne sono convinto.
8. Molti degli studenti che frequentano le università milanesi sono pendolari, fuori sede o provenienti da altri Paesi (Erasmus). Vivendo a Milano contribuiscono in vario modo a rendere più ricca la città. Purtroppo, rispetto alle grandi città europee Milano risente di un deficit nel settore del trasporto pubblico, soprattutto nelle fasce notturne e nelle zone periferiche e i prezzi dei taxi sono assolutamente proibitivi. Come intende agire per migliorare il trasporto milanese? Come pensa di agire sulle politiche giovanili e di integrazione?
Un trasporto pubblico più efficiente, che funzioni anche di notte e meno costoso per i contribuenti è possibile attraverso una tariffazione di scala metropolitana, integrata e flessibile. Riguardo alle politiche giovanili: facilitazione per l’accesso alla casa, al microcredito, un regolare coinvolgimento delle realtà giovanili all’interno dei consigli di zona e del Consiglio comunale, l’istituzione di un emporio municipale di sostegno alla creatività, fondi di venture capitale municipale a sostegno di imprenditori innovativi. Gli studenti, i ricercatori e docenti che vengono a Milano sono i nostri migliori ambasciatori. Avremo fatto un buon lavoro quando gli studenti erasmus metteranno la nostra Città come prima scelta.
9. Qual è la sua visione di Milano?
Sogno e sono pronto a lavorare per una Milano più viva e quindi più sicura, una Milano più giusta e che precluda ogni agibilità alle mafie. Una Milano aperta che sappia entrare nella rete delle città virtuose per consumi e standard ambientali. Una Milano dove la democrazia non si limiti al voto ma sia pratica riconosciuta e promossa. Una Milano che sia capace di recuperare la sua vocazione internazionale e che dia voce agli stranieri che vi abitano. Una Milano dove si arriva e si rimane per scelta, perché si vive bene, si lavora, si studia e si può costruire una famiglia. Una Milano più felice.
10. Quali benefici sociali e ambientali porterà l’Expo ai cittadini milanesi e ai suoi visitatori?
L’Expo deve essere un’occasione per promuovere quelle strategie ambientali e sociali di cui Milano ha bisogno. Visibilità alle imprese più responsabili e innovative sul fronte dell’ambiente, lancio e consolidamento del mercato di prossimità, partnership con altri Paesi per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata. L’eredita’ di Expo: lavoro, intelligenza e spazi pubblici.
10. Da una stima fatta nel 2005 dal U.N.R.A.E nel comune di Milano circolano 800 mila vetture e di queste circa 30 mila sono non catalizzate (3.8%). Le macchine più moderne, che rispondono alle direttive europee più severe in termine di inquinamento, in Italia sono meno di una su tre, mentre a Milano sono circa il 42 per cento. Eppure, Milano ha superato i limiti di PM10 per ben 35 volte nei soli primi 38 giorni di quest’anno. Per entrare nella cerchia dei bastioni si paga l’Ecopass. Alcuni studi indicano che un S.U.V diesel di ultima generazione (euro 4, euro 5, che quindi non paga l’Ecopass) inquina almeno quanto un euro 2 benzina, che invece deve pagare l’Ecopass. Si potrebbe giungere alla sfortunata conclusione che chi ha i soldi per comprare una macchina nuova non paga l’Ecopass, chi non ha questi soldi invece lo paga. Entrambi fanno girare l’economia, entrambi inquinano. Cosa intende fare Lei? Come sta andando questo Progetto “Eco”?
Pensiamo che l’Ecopass debba essere trasformato in un pedaggio di congestione differenziato per dimensione e cilindrata dei veicoli. Oggi ci sono 3 classi 3, 4, 5 che pagano 2, 5, 10 euro, senza distinzioni tra un SUV e una piccola cilindrata. La rimodulazione dell’ecopass/congestion charge dovrebbe avvenire in base alle emissioni di CO2 e in base alla frequenza di utilizzo. Abbiamo calcolato che le entrate potrebbero aumentare da 11 a 15 milioni.
11. Sempre per quanto riguarda l’inquinamento avete intenzione di aumentare la salvaguardia della salute controllando anche il PM100? L’Europa non lo richiede ma studi scientifici ammettono la sua esistenza e il suo potere cancerogeno...
Cercheremo innanzitutto di capire se ci sia e in quale grandezza l’effettivo impatto sulla salute. Ritengo che l’inquinamento debba essere combattuto a 360° e quindi noi ci batteremo per questo.
12. Lei beve l’acqua del rubinetto di casa sua?
L’acqua di Milano è cosi buona…è una tentazione irresistibile. In più bere l’acqua dei nostri comuni è un gesto semplice che contribuisce alla riduzione dell’inquinamento causato dalle bottiglie di plastica.
13.A Milano ci sono moltissime case vuote, sfitte o abbandonate da molti anni. Altre invece vengono date agli amici degli amici o a gente che si può permettere ben oltre ciò che invece paga (il caso di Affittopoli, Trivulzio &C .). Secondo i dati del S.u.n.i.a., quest’anno gli affitti per gli studenti a Milano hanno subito un rincaro del 10%. Una camera singola arriva a costare fino a 750 euro. Quale potrebbe essere la prima azione in merito a tale problema?
Avete ragione, le case a Milano ci sono e sono tantissime: 80.000 appartamenti e 900.000 mq di uffici sfitti. Per porre rimedio a questa situazione abbiamo pensato ad un’Agenzia per la casa che renda più semplice l’accesso alle abitazioni attraverso una facilitazione fra domanda e offerta e attraverso incentivi fiscali e garanzie giuridico/amministrative. Cosi potremo favorire un mercato degli affitti a prezzi accessibili e l’autonomia dei giovani e degli studenti.
14. Lei ha mai lavorato senza ricevere denaro?
Si, in questi anni mi è capitato di difendere persone gratis e l’ho fatto con lo stesso impegno e la stessa passione.
15. Quanto si spenderà a grandi linee per la sua campagna elettorale?
Comunicare le idee costa e c’è una enorme sproporzione fra le cifre a mia disposizione e quelle che vengono garantite al sindaco attuale. Il rapporto è di 1 a 10. Per questo in tutti i quartieri si sono attivati dei comitati che stanno organizzando eventi e attività di raccolta fondi per raggiungere il milione di euro di cui avremmo bisogno ma siamo ancora lontani. Per lottare ad armi pari serve l’aiuto di tutti e sarebbe necessario una legge per porre un tetto d spesa ai candidati a sindaco, come accade oggi per il Parlamento o per la Presidenza della Regione. Ma c’è purtroppo un vuoto legislativo, che deve essere colmato al più presto.
16. Negli ultimi dieci anni le biblioteche rionali hanno ridotto l’orario di apertura rendendoli simili agli orari di un sportello delle poste. Pochissime biblioteche rimangono aperte la sera. Per visitare il Louvre di Parigi si spende tanto quanto andare al Palazzo Reale. Le associazioni culturali milanesi sono al collasso. I piccoli teatri rischiano di chiudere ogni giorno. Qual è la sua proposta culturale per Milano?
Milano città aperta. Questa è una delle immagini più belle che hanno prodotto le centinaia di persone che hanno partecipato alle Officine della Città dove è stato elaborato il programma elettorale per la mia candidatura. Ci impegniamo a rianimare Milano riconsegnando ai cittadini quegli spazi e quelle sedi pubbliche come le scuole e le biblioteche per favorire lo studio, la formazione e l’incontro fra realtà associative, di volontariato e culturali. Estendere l’orario di apertura delle biblioteche è una priorità e per fronteggiare le scarse risorse si potrebbero coinvolgere gli stessi studenti nella gestione.
17. Le università private milanesi sono state ultimamente sede di visite parlamentari, governative e da parte dei membri del governo comunale. San Raffaele, Cattolica, Bocconi e Iulm sembrano richiamare sempre più i salotti buoni della borghesia milanese e della rappresentanza comunale. Le università statali quali l'Università degli Studi, la Bicocca e il Politecnico, soprattutto le prime due, non sono state degne di questa passerella. Eppure tra istituti ed enti pubblici dovrebbe esserci una coesione maggiore. Cosa ne pensa e cosa farà in merito?
L’università non deve trasformarsi in una passerella deve essere invece capace di relazionarsi con le istituzioni in modo trasparente e non saltuario e basato su personalizzazioni. Per questo abbiamo pensato ad una Conferenza permanente tra Comune, Università ed Enti di ricerca che faciliti l’interazione e un approccio interdisciplinario alla soluzione dei problemi. I primi passi? Un censimento della ricchezza delle competenze presenti negli 8 atenei e nei centri di ricerca pubblici e privati della Città.
18. Se fosse eletto “Sindaco di Milano”, quali saranno le sue prime tre azioni nei confronti dei Giovani, dell’Università e del Lavoro?
Carta Comunale dello studente per una fruizione agevolata dei servizi e delle opportunità culturali offerte dalla Città, interventi organici in difesa del diritto allo studio, localizzazione e ampliamento di spazi fisici dedicati alla socializzazione, allo sport e alla cultura. Infine, nonostante non sia diretta competenza del Comune, m’impegno a promuovere politiche a livello nazionale che possano essere precorritrici riguardo al male maggiore che affligge le nuove generazioni: il precariato.
Denis Trivellato
il candidato sindaco Pisapia, che ha fatto 6 mesi di carcere per partecipazione a banda armata, ha difeso nella sua carriera legale fior di delinquenti, politici corrotti e industriali per niente preoccupati della salute dei loro operai, potrebbe spiegarci con quale faccia si presenta gli elettori?
RispondiEliminaalmeno si presenta con una faccia, tu non metti nemmeno la firma.
RispondiEliminaAngelo