29 maggio 2007

SPECIALE ELEZIONI IN UNIVERSITA' - PARTE QUARTA

CNSU:ISTRUZIONI PER L'USO

Fra i numerosi impegni elettorali che ingolferanno il maggio studentesco, un importante voto sarà destinato al rinnovo del consiglio nazionale degli studenti, certamente una delle strutture di rappresentanza meno note per i giovani universitari.
Il CNSU, istituito da una legge del 1997, è un organo consultivo del ministero, composto da 30 studenti eletti fra tutte le università italiane. Il suo compito primario è quello di interagire col Ministro in carica riguardo le politiche universitarie; dalla didattica al diritto allo studio, dai finanziamenti ordinari e straordinari all’internazionalizzazione degli atenei. Mediante il CNSU, dunque, gli studenti dovrebbero essere coinvolti nei processi decisionali che li riguardano direttamente. I limiti sono quelli, tradizionali, di un ente che non dispone di poteri deliberativi o di veto, ma solo di consultazione.
E’ altresì compito del CNSU redigere, ogni due anni, una dettagliata relazione sulla condizione studentesca. Il meccanismo elettorale che designa i rappresentanti è un sistema proporzionale con preferenza. Il territorio del paese viene diviso in quattro distretti (la Lombardia è inserita, insieme a Liguria e Piemonte, nel distretto del nord-ovest) e, per ogni collegio, si eleggono sette membri. Due seggi, dei 30 complessivi, sono riservati ad 1 dottorando e ad 1 specializzando.
Altra nota da rilevare, riguardo gli eletti al CNSU, è il rimborso spese (pare irrisorio) di cui godono i rappresentanti, impegnati, almeno una volta al mese, a confluire a Roma per le sedute plenarie.
Le liste concorrenti per il consiglio nazionale degli studenti, nel distretto nord-ovest, sono quattro.
· Azione universitaria-studenti per le libertà, aggregazione politica che unisce le destra di alleanza nazionale con quella dei circoli di Forza Italia.
· Unione degli studenti universitari - liste di sinistra - liste democratiche, coalizione unitaria del centro-sinistra.
· Ateneo studenti-obiettivo studenti, lista vicina a comunione e liberazione.
· Unicentro, altra aggregazione di stampo cattolico, espressione dell’Udc di Casini.
La funzionalità dell’organismo, come hanno dimostrato gli ultimi anni di lavoro del CNSU, sarà certamente determinata dalla capacità di ascolto dell’esecutivo.
L’ultima legislatura, segnata dalla reggenza Moratti, si è distinta per una sostanziale indifferenza rispetto all’impegno dei giovani rappresentanti. La teoria, che prevede una effettiva e continuativa cooperazione fra consiglio e Ministro, è stata troppo spesso disillusa. Dato eloquente, il fatto che Letizia Moratti sia stata presente in consiglio una sola volta, per pochi minuti, nel corso della prima seduta. In questo senso, l’approccio del neo-Ministro sembra disegnare una svolta. Dalla nomina, Fabio Mussi si è dimostrato aperto alle esigenze degli studenti, interagendo con il CNSU in maniera chiara e disponibile.
Alcune proposte, in vista del rinnovo dell’organismo, sembrano essere trasversali e, dunque, non soggette a lacerazione fra opposte fazioni. Nuove norme, ad esempio, che rendano il CNSU più efficiente modificandone, in parte, il regolamento, sembrano essere reclamate da liste sia di destra che di sinistra.
L’obiettivo è quello di garantire agli studenti italiani la migliore rappresentanza possibile. Dal 2000, anno di effettiva istituzione del consiglio, la Statale di Milano ha sempre
espresso propri rappresentanti al CNSU. Tuttavia, non tutti gli atenei possono usufruire di effettiva rappresentatività e così, all’inizio del 2007 a Roma, è stato organizzato un meeting d’approfondimento al quale sono stati invitati tutti i rappresentanti degli studenti delle università italiane. Offrire continuità al rapporto di collaborazione fra i membri dei senati accademici, dei consigli di facoltà e di amministrazione
dei diversi atenei da un lato e i rappresentanti del Cnsu dall’altro, è un obiettivo fondamentale per cucire il filo tra vertice e base, troppe volte lacerato. Un filo di esperienze e informazioni che garantisca concretezza al lavoro del consiglio nazionale degli studenti universitari.
In conclusione, è necessario sottolineare l’importanza del fenomeno astensionista anche per quanto riguarda le elezioni del CNSU. La scarsa partecipazione del corpo studentesco è
un limite sostanziale per un organo di rappresentanza così rilevante. La speranza, dunque, è che alle prossime elezioni la consapevolezza vinca sul disinteressa e che possano prevalere le vere esigenze degli studenti in antitesi all’inerzia grigia che muove, oggi, il pianeta universitario italiano.

Gregorio Romeo

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