CHI SI VOTA? LE LISTE PRESENTATESI ALLE ELEZIONI
Cominciamo la nostra carrellata all’interno delle liste che si presentano alle elezioni. Abbiamo incontrato personalmente alcuni candidati per conoscere i punti principali dei loro programmi.
Azione Universitaria - Destra in Ateneo è un movimentoche si presenta in diverse realtà all’interno dell’università, dal Senato Accademico ai Consigli di Coordinamento Didattico. Il loro programma ruota soprattutto sulla richiesta di una maggiore partecipazione da parte degli studenti nella vita dell’università e delle istituzioni: dagli enti locali, visti come possibili intermediari tra affittuari e studenti per poter calmierare i prezzi degli alloggi per i fuori-sede, alla richiesta di maggiori agevolazioni nel trasporto pubblico (stipula di convenzioni tra università e Trenitalia) per consentire spostamenti a tariffe più popolari. Uno dei problemi più diffusi e sentiti – secondo AU- è quello della scarsità di spazi per studenti: aule studio, spazi per aggregazione, spazi da destinare stabilmente alle rappresentanze studentesche e altro. Azione Universitaria vigilerà sull’imminente ristrutturazione della sede di via Mercalli perché siano garantite non solo delle esigenze della didattica ma anche di quelle studentesche. E ancora, dalla riqualificazione di interi spazi per studenti, non soltanto volti a esigenze esclusivamente didattiche ma anche e soprattutto a esigenze di tipo aggregativo, abbandonati al degrado (per esempio le strutture di via Mercalli, via Golgi e via Valvassori Peroni) alla maggiore sensibilizzazione sui problemi informatici, passando in primis da un più forte coinvolgimento degli
studenti alla gestione del sito dell’università, ad oggi colmo di disfunzioni e gravi lacune.
Per quanto riguarda gli alloggi universitari già esistenti, AU propone una riformulazione del bando che assegna i posti agli studenti (“quelli per gli Erasmus sono un discorso a parte”, precisa AU), poiché secondo gli intervistati - Carlo Armeni e Gianluca Kamal, entrambi candidati al Senato Accademico -, questi “vengono assegnati in base a criteri economici, e così facendo gli studenti stranieri che spesso hanno redditi bassi, sono avvantaggiati rispetto a quelli italiani. Bisognerebbe perciò creare una quota di alloggi da destinare agli stranieri e un’altra per quelli italiani”. Infine, per un miglioramento decisivo e incisivo della didattica, si dovrà ripensare nella sua forma lo strumento della valutazione che purtroppo ad oggi fornisce solo dati grossolani e che hanno valore meramente statistico. Al contrario, si dovrebbe prestare maggior attenzione al giudizio che gli studenti danno dell’offerta didattica e del modo in cui questa viene declinata, spingendo sempre più verso un concetto di meritocrazia della docenza capace di abbattere quel triste fenomeno delle “baronie” ancora ben lungi dall’essere anche minimamente scalfito. Organizzazione di attività socio-culturali, nell’ottica di un modello di università “da vivere”, non soltanto intesa come luogo dove seguire corsi e dare esami. Sul fronte culturale AU ha in cantiere l’idea di portare in Statale alcune mostre, e l’organizzazione di concerti, e spettacoli teatrali.
Alternativa Rossa è l’unione del Collettivo Pantera con Demos. Il primo è una realtà universitaria ormai da vari anni, (se lo ricordano ogni aprile gli studenti di Lettere e Filosofia, grazie all’appello straordinario ottenuto con la mobilitazione capeggiata dal collettivo). Il secondo, si affaccia per la prima volta nel mondo universitario dopo una lunga gavetta nelle scuole superiori. Alternativa Rossa non si presenta al Senato Accademico, ma solo per il Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia, e per alcuni Consigli di Coordinamento Didattico. Si propongono principalmente di lottare per l’abolizione della “Riforma Moratti” e per l’introduzione dello scalone socioeconomico della seconda rata di pagamento delle tasse universitarie anche per la prima rata. Altre proposte sono quella di mettere a disposizione libri in comodato d’uso per sopperire al gravoso prezzo dei testi, la riattivazione delle case degli studenti, maggior numero di borse di studio e l’istituzione di appelli fissi, ogni mese, per ogni facoltà. Secondo Francesco Ciraci e Alessio Marconi, candidati per Alternativa Rossa, “lo studente della Statale è uno studente che per tutelarsi deve mobilitarsi”, radicando la partecipazione all’azione politica nel vivere universitario.
Arriva anche qui in Statale Unicentro, un movimento esistentegià in molte università italiane, e organizzato a livello nazionale. Una vera e propria novità tra le varie liste che si presentano alle elezioni d’Ateneo. Dal Senato al Coordinamento Didattico, in ogni consiglio sarà loro premura un avvicinamento tra lo studente e l’istituzione: “Siamo la vera novità diqueste elezioni. Noi con la nostra indole di moderati crediamo di essere l’unico vero anello di congiunzione tra studenti e istituzioni, senza passare attraverso occupazioni o associazioni per pochi eletti”. Questo è ciò che promettono di fare: informazione. Cercheranno di sensibilizzare, e, quando si avrà la possibilità, anche di modificare il sistema universitario, partendo proprio dalla figura dei rappresentanti degli studenti, i quali “dovrebberoorganizzarsi come un sindacato che faccia una pressionevera”. Oltre a ciò è sentita molto l’esigenza di ringiovanire una didattica vecchia e chiusa al proprio interno. Questo si può fare, a detta del candidato Alberto Garbo, potenziando la valutazione della didattica stessa, riqualificando un funzionamento chiuso verso un’entità aperta come un centro di aggregazione sociale, estendendo l’orario d’apertura secondo ilmodello spagnolo (che arriva fino a sera inoltrata). Senza l’avviamento di queste procedure di ristrutturazione, l’UniversitàStatale è condannata a peggiorare sempre più verso quellaliceizzazione e quel laureificio che ormai la svalutano. Per fare questo ed altro si dovrà, quando sarà necessario, ricorrere alla partecipazione dei privati, nel gestire la res universitaria. “I politici – sostiene Garbo - dovrebbero prendere più in considerazionel’università venendo a parlare anche con noi studenti, informandoci, senza cercare di accaparrarsi solo voti o militanze. E’ qui che si formerà la nuova classe di politici e di votanti”.
Secondo Sinistra Universitaria (SU) la Statale è una realtà complessa in cui gli studenti devono giocare un ruolo maggiore. Questa lista universitaria (in lizza nella maggior parte dei Consigli di Facoltà e in tutti gli organi superiori: Senato Accademico, Comitato Pari Opportunità, Consiglio di Amministrazione) è una realtà sempre più radicata tra gli studenti, e propositiva nel campo della riforma universitaria: “La riduzione del numero degli esami e il numero minimo di crediti per esami introdotta dal Ministero quest’anno era stata già approvata da noi in Statale un anno prima”, spiega Dino Motti, attualmente senatore accademico e candidato al CNSU. Sono davvero molte le cose realizzate da SU in questi anni. Basta ricordare i vari incontri e le assemblee d’informazione (che hanno coinvolto tra gli altri Moni Ovadia, Giovanni Allevi e la Banda Osiris), il concorso di poesia UniVersi, e il servizio di BachecAlloggi, come pure l’importante conquista dell’appello di dicembre a Giurisprudenza. Secondo Motti, “la Statale oggi non ha le caratteristiche di una società sinergica. L’informazione non funziona e lo studente è sempre l’ultima ruota del carro”. La prima cosa da fare, per Sinistra Universitaria, è attuare una riorganizzazione dei canali di comunicazione (informare per formare), utilizzando le competenze interne dell’università, oltre a ridurre gli sprechi e investire in qualità. Come? “Coinvolgendo studenti, docenti e ricercatori nelle scelte e nei progetti dell’Ateneo. Un occasione mancata la dimostra ad esempio il sito web d’Ateneo, appaltato all’esterno, costato oltre un miliardo vecchie lire e poi fallito insieme al progetto di formazione che avrebbe potuto sostenere”. Il fatto inquietante che denuncia Sinistra Universitaria è che: “La Statale è un’università che insegna a scrivere, ma non fa scrivere, che insegna a comunicare e non ti fa fare alcuna operazione di comunicazione. E’ un paradosso”. Anche SU chiede un intervento sulla didattica tramite un processo continuo di valutazione come avviene nel resto d’Europa. Per fare tutto ciò, “è necessario riformare la governance dell’università, per smuoverla dall’interno e dare direzione e responsabilità all’autonomia. Bisogna pensare l’università come società, sinergica e partecipata, ricondurla al ruolo di polo culturale e scientifico in cui siano riconosciuti merito e qualità”. Secondo SU, molti problemi nascono dal fatto che la Statale è ancora pensata e gestita in modo elitario, mentre invece bisognerebbe dare allo studente i servizi e le agevolazioni di cui godono i colleghi europei, attraverso un sistema di welfare universitario serio, con borse di studio ed investimenti per gli alloggi studenteschi. E per quanto riguarda la Riforma, e in particolare il 3+2? “La Riforma è l’applicazione dei vincoli posti dall’UE. Il Ministero deve smetterla di sfornare una riformina ogni 2-3 anni, e gli atenei devono applicarla seriamente. Basta con questo ibrido che, specie nelle facoltà umanistiche, ha la maschera del 3+2, ma che sostanzialmente è ancora un ciclo unico con un casello a metà. La laurea specialistica deve essere tale e non un semplice completare gli esami evitati nel triennio”. Quella di oggi, secondo SU, è un’università stanca e seduta. “È il momento di alzarsi e darsi da fare, di riorganizzare l’università per renderla più dinamica, seria ed efficiente. E’ nell’università che si formano le generazioni che porteranno avanti questo Paese ed è qui che dovrebbero essere allocate le nostre migliori risorse”.
Lista Aperta Obiettivo Studenti (che comprende anche Odonto Studenti, Medicina Studenti, Studenti Presenti) è un’associazione di studenti all’interno dell’università presente da molti anni, con chiare idee sul come vanno le cose in Statale. “L’università tratta gli studenti come un male necessario per sopravvivere”, spiegano Marcello Candiani e Federico Zangrandi, esponenti di Obiettivo Studenti. “Dovrebbe invece valorizzare gli studenti come i veri protagonisti. Noi crediamo che le cose si possano cambiare tramite un confronto tra studenti e istituzioni, e non con l’urlare slogan”. La lista si candida a tutti i principali organi di rappresentanza. Negli ultimi tre anni è stata presente in Senato e nella maggior parte dei Consigli di Coordinamento Didattico: “le cose pratiche e funzionali partono prima di tutto dai C.C.D. Qui si è più a contatto con i problemi degli studenti e della didattica, e di fatto sono lo strumento più
operativo”.
Anche secondo Obiettivo Studenti i problemi più sentiti sono quindi quelli che riguardano la didattica, il più recente dei quali è stato l’eliminazione del correlatore nelle lauree triennali delle facoltà che fanno capo a Lettere e Filosofia. Secondo l’Università questa figura è stata tolta per la difficoltà di organizzare le commissioni di laurea, ma per Obiettivo Studenti questo ha influito sulla qualità delle tesi di laurea, portando la “diceria” dell’università come laureificio ad uno stato di fatto. “Stiamo cercando di superare quest’ostacolo, parlando con i vari organi e con le commissioni a cui competono queste responsabilità. Per quanto riguarda l’informazione, siamo consapevoli del fatto che serve un potenziamento di una comunicazione migliore tra rappresentanti e studenti, tra docenti e studenti come tra istituzioni e studenti. A volte tutto questo manca totalmente in alcune realtà della Statale, ma l’università si sta già muovendo sulla risoluzione di questi problemi, e noi stiamo con l’Università”.
Passando al lato pratico delle proposte, Candiani e Zangrandi ci informano che grazie a Obiettivo Studenti da qualche mese a questa parte della biblioteca Crociera ha allargato il suo orario di apertura (in via sperimentale) di un’ora in più al giorno (fino alle 18:30) e che questa sperimentazione verrà allargata anche alla biblioteca Sottocrociera a partire da settembre. “L’orario di apertura dell’università è molto simile all’orario di un ufficio postale. Noi stiamo cercando di cambiare le cose intervenendo nella discussione che porterà alla stipulazione dei nuovi contratti dei lavoratori dell’università. L’università non è un ufficio e non può essere gestito come un ufficio”. Si continua a parlare quindi di servizi mancanti o non organizzati
e a come porre rimedio a tutto ciò: “Non è importante se sia il pubblico o un privato a garantire i servizi per gli studenti. L’importante è che questo servizio ci sia, e che sia di qualità”. In questo ambito della gestione dei servizi “l’università si sta già muovendo, non c’è bisogno dell’intervento degli studenti. I problemi sono conosciuti dall’ istituzione, che sta già cercando di risolverli. Non tutti i disagi sono imputabili alle istituzioni. Noi in Statale stiamo meglio di altri. Gli studenti dovrebbero preoccuparsi più di studiare che di credere di poter risolvere da sé i problemi dell’Ateneo. Anche perchè quando lo studente avverte l’esistenza o la presunta esistenza di qualche problema, nel cercare di risolverlo si scontra con poteri istituzionali più grandi di lui. In fin dei conti l’Università Statale di Milano, non funziona benissimo, ma funziona”.
Non siamo riusciti ad intervistare la lista Universitari per la Pace. Abbiamo cercato di contattarli in tutti i modi, senza però ottenere risposta. Siamo riusciti a scoprire sul loro conto che si presentano al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazioneo. Registriamo inoltre (da una mail congiunta inviata da SU, AU e Unicentro a tutti gli studenti) che da un controllo fatto sulle firme risulta che undici sottoscrittori sono attualmente rappresentanti degli studenti in Organi accademici per la lista Obiettivo Studenti e un candidato è attualmente rappresentante degli studenti nel C.C.D. di Storia, sempre per la lista Obiettivo Studenti.
Denis Trivellato e Beniamino Musto
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