2 maggio 2010

Fascisti in libreria. La cultura di destra tra banche, ebrei e poteri occulti.

Chi cercasse la “Libreria Ritter” su internet difficilmente intuirebbe il suo reale ambito di interesse. Osservando il sito infatti è ben nascosta, almeno ad una prima occhiata, ogni allusione al mondo dell’estrema destra. La prima impressione è quella di una semplice libreria specializzata in ambito militare, dove i testi più compromettenti sono inseriti in sottocategorie ambigue, tra nomi edulcorati come “Etnonazionalismo” o il generico “Stili di vita”.

Giunti fisicamente sul posto, viene qualche sospetto. Non una sola insegna annuncia la presenza della libreria, e solo seguendo una minuscola targhetta si giunge in una sorta di garage adibito a sala conferenze. Osservando poi i libri sugli scaffali, ogni dubbio cade: X Mas, Repubblica Sociale, celebrazioni degli Ultrà e addirittura libri di Faurisson e Irving (i teorici del negazionismo), oltre a testi più specialistici in numerose lingue straniere.

La nostra visita è avvenuta durante una conferenza di Mario Borghezio, l’europarlamentare leghista e “criptofascista”, noto per aver disinfettato una nigeriana in treno, aver partecipato all’incendio di un campo rom (a suo dire accidentale) e altre azioni dettate da quella che lui chiama “una natura ruspante e boschiva”.

La sala, piccola ma gremita, era composta da giovani con la testa rasata (pochi), uomini di mezza età con l’aria da intellettuale (abbastanza) e anziani nostalgici affetti da un principio di Alzheimer (molti, specie tra chi poneva domande). Chi, memore dei comizi di Borghezio visti in tv, si immagina uno sproloquio rivolto alle prime fasce di alfabetizzazione, deve però ricredersi. Il discusso avvocato torinese è quello che si sarebbe detto un intellettuale di destra, snocciola testi e autori con facilità, facendo sfoggio di letture numerose anche se limitate alla letteratura antagonista (di destra ovviamente). Il pubblico a volte lo segue, a volte un po’ meno.

Il tema è interessante: il mondialismo (ossia la globalizzazione nel gergo della destra radicale), visto come il generale appiattimento su alcuni modelli culturali dominanti. Le tesi, un po’ bizzarre: il fenomeno globale non sarebbe frutto semplicemente del progresso tecnologico e dei nuovi mezzi di comunicazione, ma di un disegno ordito a tavolino dal Nuovo Ordine Mondiale, composto dalle solite lobby giudaiche. Una manciata di banchieri ebrei controllerebbe il potere economico e quindi politico, reggendo le sorti del pianeta durante segretissime riunioni tenute a Gerusalemme o a New York. Da notare che la prima parte della conferenza, dove l’attacco è rivolto a Stati Uniti e banche, avrebbe trovato ampi consensi anche tra l’estrema sinistra.

Perché allora Borghezio, che si propone come intellettuale sostenitore di battaglie antagoniste, appoggia Berlusconi e fa propaganda da caserma? La domanda, posta dal pubblico, riceve una risposta allarmante, forse la chiave di lettura del successo della Lega: La propaganda si fa per ottenere il consenso, dicendo alla gente quello che vuole sentirsi dire; poi fra di noi possiamo dirci cosa pensiamo realmente.”

Filippo Bernasconi

2 commenti:

  1. L'articolo mi è piaciuto, è interessante e ben scritto, ma voglio essere polemico.
    Siamo in democrazia. Quindi c'è libertà di esprimere il proprio pensiero. Si possono aprire librerie di estrema destra, si possono sostenere tesi negazioniste o sul Nuovo Ordine Mondiale..
    L'ipocrisia non è un reato e dunque si può adottarla come prassi se lo si deisdera, se per es. si è convinti che sia politicamente efficace. Tra l'altro mi sembra che in molti ambienti la massima finale di Borghezio sia legge.
    Esistono riunioni simili di molti tipi di associazione, c'è chi denuncia complotti planetari e chi li ordisce. Esiste tutto un mondo sommerso di gente che si dedica, convintamente, a cose del genere negli scantinati di Milano. E che continuino se gli fa piacere. Per ora non mi sembra però che le linee guida del governo Berlusconi, comunque la si pensi su di esso, seguano l'impostazione di Borghezio.

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  2. L'attività del governo Berlusconi non è solo politica, è anche culturale. Ed è quest'ultima che mi preoccupa e mi spaventa, perchè è tesa alla creazione artificiosa di un sentimento di odio xenofobo e divisione in categorie (buoni-cattivi ad esempio) all'interno di una opinione pubblica narcotizzata e pilotata dagli immensi mezzi a disposizione del premier. Qui non c'è opposizione che tenga, c'è un dominante pensiero unico propugnato ogni giorno, in ogni occasione, da giornalisti asserviti, da talk show pomeridiani per casalinghe, da quotidiani di famiglia, da telegiornali controllati nemmeno dal partito ma dal capo in persona.
    A.Turco

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