30 maggio 2009

LOUISE-MICHEL: La crisi economica? Basta eliminare la “Causa”…


"Le donne, quando vale la pena di combattere, non si tirano indietro. Il vecchio lievito della rivolta che è in fondo al cuore di tutte fermenta rapidamente" (Louise Michel).
Non c’è azione rivoluzionaria nelle operaie improvvisamente disoccupate di un paesino della Picardia che decidono di assoldare un sicario per uccidere il capo, eppure la sovversione del gesto è indiscutibile quanto naturale. Riunite al tavolo di un caffè decidono di mettere in comune la misera liquidazione, ma invece di aprire la solita pizzeria scelgono, su proposta della taciturna Louise ( Yolande Moreau), di pagare uno strampalato quanto improbabile killer, Michel (Bouli Lanners) per uccidere il padrone. Ha inizio un viaggio grottesco e surreale che porterà la corpulenta Louise e il pasticcione Michel alla ricerca del vero responsabile (ma non sarà facile individuarlo) sempre più in alto nella gerarchia, fino alla scoperta che causa di tutti i mali è un fondo monetario, e allora si ricomincerà tutto da capo, come in una catena di Sant Antonio che sembra non dover finire mai.
La storia semi-seria di come un pugno di impiegate siano diventate committenti di una strage di funzionari ha un’impronta anarchica che si ritrova anche nel titolo: il nome dei due eroi/antieroi è infatti quello dell’anarchica francese dell’Ottocento Louise Michel. Anarchiche sono anche le scelte dei due registi, per esempio nell’uso dell’identità sessuale dei protagonisti: entrambi il contrario di quello che dicono di essere. Il ribaltamento sessuale è, infatti, al tempo stesso dimostrazione della follia delle regole sociali (entrambi cambiano sesso per trovare un lavoro) e tassello di un caos più generale, cui appartengono anche elementi come il non saper né leggere né scrivere, un particolare che nel mondo contemporaneo significa emarginazione sociale.
Sullo sfondo la recessione economica, che porta alla ricerca di cibo nei modi più improbabili (Louise mette trappole sul davanzale per catturare i piccioni), e il gioco perverso che innesca nella diffusione delle responsabilità, rendendo irreperibile il vero responsabile delle malefatte. Esemplare in tal senso è l’atteggiamento di Michel che, per eliminare i suoi obiettivi, ingaggia un paio di malati terminali per svolgere gli omicidi.
Il tutto è sorretto da uno spirito surreale e irrealista che, attraverso la messa in scena, deforma la realtà e la piega a un fantozziano senso dell’umorismo. L’utilizzo di inquadrature fisse e frontali, caratterizzate dalla semplicità dei paesaggi e dalle geometrie, danno forza e spessore all’intreccio e ai personaggi, che a volte mancano di quella leggerezza che la commedia come genere necessiterebbe, anche se declinata al nero.
Il film dei registi Benoît Delépine e Gustave Kervern può piacere o non piacere, ma di certo non lascia indifferenti, un concentrato di follia destabilizzante, che a suo modo diverte e turba. Senza dubbio un film fuori di testa, stralunato e provocatorio a cui varrebbe la pena concedere una possibilità.
Michela Giupponi

26 maggio 2009

Al Frida café la paura fa 90

Sono tempi difficili. Il grande sogno di una Italia serena del post guerra sembra aver raggiunto il suo apice amaro. Almeno prima c'erano i sovietici, o i capitalisti americani. Oggi la società è maturata, non viviamo più nell'era del bipolarismo. Decenni di errori ci hanno donato la capacità di cogliere più aspetti dello stesso problema. Ci siamo de-bipolarizzati. Oggi siamo la generazione dei multipolari! Se la borsa scende e le banche ritirano dal mercato liquidità e non hanno voglia di rischiare, la colpa non è più di quel nemico. La colpa è degli altri. Un tempo si diceva che l'erba del vicino era sempre più verde. Tempi bui, quelli. Non siamo più univoci, siamo la generazione dei socialnetwork, delle facoltà universitarie quadruplicate. Non siamo più i provincialotti d'un tempo, siamo globalizzati. Il problema non è più il rosso, e neanche il nero. Il problema è l'arcobaleno.

Ultimamente in Italia non si può non notare una tendenza all'accusa. Città un tempo ospitali improvvisamente hanno visto riemergere nelle periferie attacchi violenti indiscriminati contro chiunque e nessuno. Nessuno, perché se non fossero tali non verrebbero attaccati. Proviamo ad usare un termine difficile, in Italia da diverso tempo abbiamo visto alzarsi il livello della “intolleranza razziale”. Bel termine, forse solo Gaber sarebbe riuscito a ridicolizzarlo come vorremmo. C'è però un'altra Italia, composta da decina di associazioni che hanno deciso di unire le forze sotto la bandiera della campagna "Non aver paura!", tra cui Amnesty Interantional Italia. L'obbiettivo della campagna, come si può leggere nel manifesto sottoscritto, è ricordare a tutti che “gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani, senza distinzione alcuna di nazionalità, colore della pelle, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine, condizioni economiche e sociali”. Per questo il Frida cafè ha accolto l'appello del gruppo Giovani di Amnesty e accettato l'idea di lanciare la campagna di sensibilizzazione con una festa giovane e divertente. Al Frida café la paura fa 90! Ma la festa non sarà così impegnativa, ci si diverte con responsabilità: Drink Responsibly, take action actively! Il gruppo giovani esporrà inoltre una serie di foto che testimonieranno l'attività di Amnesty International in Italia e nel mondo, una sorta di foto-racconto, che proprio in quanto tale, vedrà la nascita di un nuovo capitolo: al Frida café ovviamente. Verrà allestito uno spazio deputato a fotografare i partecipanti, e le foto successivamente verranno pubblicate nel sito ufficiale della campagna. L'appuntamento è alle ore 21 di giovedì 28 maggio al Frida café di Via Pollaiolo 3, in zona Isola. Per ulteriori informazioni: www.fridaisola.it e www.nonaverpaura.org

Valentina Anzani


18 maggio 2009

Finalmente i dati ufficiali

Resi noti qualche ora fa, i dati ufficiali confermano decisamente quelli ufficosi: Sinistra universitaria esce vittoriosa da questa competizione elettorale ed ottiene la maggioranza relativa in tutti gli organi superiori ed in quasi tutti i consigli di facoltà e di coordinamento didattico.

[SU] Con i suoi tre seggi in Senato accademico (48,4 per cento dei voti), due in Consiglio di amministrazione e al Cidis (48,2 in entrambi) e uno nel Comitato pari opportunità (50 per cento), la lista dei moderati di sinistra conferma quanto ottenuto nelle elezioni precedenti e sembra aver soffiato via definitivamente il primato dei ciellini nel nostro ateneo.

Ma anche Obiettivo studenti (Cl) ottiene diversi seggi: due in senato e uno negli altri organi superiori grazie al suo 35,6 per cento di preferenze.

Decisamente male sono andate, invece, tutte le altre liste. A parte Azione universitaria con il suo posto in senato e l’otto per cento di preferenze, Demos e Movimento universitario padano sono fuori da tutti gli organi superiori.

15 maggio 2009

Sinistra universitaria in testa, Obiettivo studenti stabile, Azione universitaria fuori dagli organi superiori

Sinistra universitaria stravince le elezioni. Anche se non ancora ufficiali, i dati usciti finora dalle urne danno a questa lista la maggioranza relativa in tutti gli organi accademici e in quasi tutte le facoltà con punte di addirittura il novanta per cento nell'interfacoltà di mediazione linguistica. Il gruppo di Comunione e liberazione (Obiettivo studenti), dato per favorito durante la campagna elettorale, perde nettamente ma mantiene le percentuali di due anni fa. Rischia di non avere nessun rappresentante negli organi superiori, invece, la lista di Azione universitaria consociata con Studenti per le libertà in trend nettamente negativo rispetto alle scorse elezioni.

Tra qualche ora, al termine dello spoglio, usciranno tutti i dati ufficiali.

14 maggio 2009

Finite le operazioni di voto: inizia lo spoglio delle schede

Al tredici e mezzo per cento è salita l'affluenza alle urne nel secondo giorno di elezioni per rinnovare la rappresentanza studentesca: una percentuale certamente bassa e scoraggiante ma in linea con la tendenza degli altri anni e delle altre università. Il panorama, comunque, è leggermente vario. I numeri più bassi li riporta la facoltà di scienze motorie col sei per cento mentre quelli più alti agraria con il ventuno. In trend negativo lettere e filosofia col dieci per cento di studenti andati a votare ma con lodevoli eccezioni nei seggi dei corsi di lettere, filosofia e storia. Quattordici punti riportano Giurisprudenza, Scienze politiche e Veterinaria mentre Medicina e Scienze matematiche fisiche e naturali diciotto.

In tutta la mattinata la coda davanti ai seggi è stata piuttosto scorrevole e contornata dal solito via vai di candidati delle diverse liste, alcuni dei quali piuttosto irrispettosi delle norme che regolano il silenzio elettorale. Tra più aggressivi quelli di Obiettivo studenti - lista legata a Comunione e Liberazione - che hanno usato, anche nella giornata di ieri, creare delle finte file e della finta folla davanti alle aule con le urne per scoraggiare gli intenzionati a votare oltre a braccare gli studenti per convincerli a preferirli.

Lo spoglio delle schede, iniziato subito dopo la chiusura dei seggi alle tredici, prosegue tutt'ora e, come già previsto, la sfida è tutta tra Obiettivo studenti e Sinistra universitaria. Quest'ultima è stata la preferita alle elezioni precedenti e sembra, dallo spoglio parziale di alcuni seggi, che anche questa volta sia in vantaggio.

Altri aggiornamenti nel corso del pomeriggio.

13 maggio 2009

Elezioni: il primo giorno di voto

Primo giorno di elezioni oggi: affluenza bassa (intorno all'otto per cento, come previsto) e solito presidio di candidati di fronte ai seggi per accaparrare qualche voto violando il silenzio elettorale (nulla di nuovo ovviamente). La classica bagarre mattutina tra le liste per occupare i migliori spazi su cui spalmare maree di manifesti e ghirlande ricorrendo ai metodi più abietti ha decorato il tutto.



Sono stati soprattutto i corsi di laurea della facoltà di lettere e filosofia a presentare le percentuali di affluenza più basse – situazione aggravata, naturalmente, dalle ormai finite lezioni e dall'inizio della sessione di esame - mentre quelle più alte sono state registrate in facoltà quali medicina, agraria, fisica – complici le lezioni in corso e l'organizzazione didattica diversa con una bassissima presenza di studenti non frequentanti.

Si può sperare adesso, guardando i dati di diverse delle elezioni precedenti, che la percentuale di votanti nella giornata di domani possa raggiungere i 12 punti o, nella più ottimistica delle ipotesi, i 15. Un'ulteriore conferma di quanto gli studenti della nostra università - non meno di quelli delle altre in realtà – partecipino molto poco a questo rilevante esercizio di democrazia e di quanto la rappresentanza studentesca sia sentita come poco importante o ininfluente, meno di quanto non lo sia e di quanto in realtà meriti.

12 maggio 2009

ELEZIONI - LE LISTE CANDIDATE

Ecco le liste candidate agli organi superiori:


SINISTRA UNIVERSITARIA (SU) si definisce una lista “apartitica ma positivamente politica”, che ha come punto di riferimento la Costituzione Italiana. Uscita vittoriosa dalle elezioni di due anni fa, è candidata anche questa volta nella maggior parte dei consigli di facoltà e in tutti gli organi superiori (Senato Accademico, Cpo, Cda e Cidis).
Tra le priorità individuate da questa lista, spiega Alessandra Brambati, candidata al Senato Accademico “la necessità di incrementare e garantire il diritto allo studio”, in tutte le sue declinazioni, dalle aule sovraffollate alle necessità degli studenti fuori sede.
Nel programma di Sinistra Universitaria anche la promozione di una partecipazione attiva degli studenti alla vita universitaria, attraverso un maggiore sostegno all’iniziativa studentesca con spazi, fondi e attrezzature per le associazioni. Prioritaria anche la valutazione della didattica, in particolare rendendo pubblici i risultati degli appositi questionari, nell’ottica di una trasparenza di informazione che, secondo SU, deve guidare il lavoro degli organi universitari.
Piuttosto attiva nell’ambito dell’organizzazioni di eventi culturali, la lista ha realizzato gli incontri “Lezioni d’artista”, che hanno avuto per protagonisti quest’anno Michele Serra, Gian Maria Testa, Lella Costa, Rava, Trio Bobo e Gioele Dix. Le iniziative culturali promosse, tra cui anche il concorso di fotografia Camera Chiara, il Cineforum e il concorso di poesia UniVersi, sono tra i motivi di orgoglio nei confronti del lavoro svolto in questi due anni, insieme alle "innumerevoli battaglie vinte nei Consigli di Facoltà (per aumentare il numero degli appelli d’esame ad esempio), e negli organi di governo(una per tutte la mozione sul potenziamento della valutazione della didattica)”, ricorda Francesco Diodato, candidato al Cda.“In più occasioni ci siamo fatti carico di difendere il finanziamento di tanti progetti indipendenti, a fronte di un comportamento completamente chiuso e disinteressato dei colleghi, solamente intenti a difendere le proprie iniziative.”


DEMOS U.C. – ALTERNATIVA ROSSA si candida in Senato, CdA, CIDIS e CdF di Scienze Politiche.
Nel 2007 Alternativa Rossa si era presentata come un'alleanza di sinistra che raccoglieva, nella sola Facoltà di Lettere, Dèmos, il collettivo Pantera e singoli non legati a nessuna delle due organizzazioni ma che si riconoscevano nel programma. A distanza di due anni l’associazione studentesca Démos decide di presentarsi autonomamente, denominandosi "Démos U.C. - Alternativa Rossa" per rivendicare la continuità con il lavoro svolto dai propri rappresentanti nel Cdf di Lettere eletti dal 2007. L'alleanza con il collettivo Pantera è stata riproposta nei CdF di Lettere e Giurisprudenza, dove si presentano le liste "Pantera CSU - Démos U.C.". “Noi di Démos abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per candidarci anche agli organi superiori, per tentare di fornire agli studenti la sponda istituzionale necessaria a organizzare la partecipazione diretta degli studenti alla vita della comunità accademica, secondo un principio che ricaviamo dalla Costituzione Repubblicana e che ha origini nella Rivoluzione Francese” spiega Alessio Arena, candidato al Senato Accademico.
Tra gli obbiettivi principali proposti da questa lista “rompere il meccanismo di selezione di classe che ora regge l’università, attraverso un progetto di revisione delle fasce di reddito” spiega Francesco Ciraci, candidato al Senato, sottolineando anche come occorra inoltre agire “contro tutti quei meccanismi che intervengono per allungare i tempi di studio, favorendo l’abbandono da parte dello studente del percorso universitario, come ad esempio il salto d’appello”.
Tra le altre priorità individuate, il “potenziamento dei servizi di sostegno e orientamento offerti dall’Università a matricole e laureandi”, in una concezione della rappresentanza intesa come finalizzata a portare le istanze degli studenti a chi, di solito, nega questa interlocuzione”.
“La nostra è una cultura di lotta, ecco perché la nostra campagna ha come motto una celebre frase di Robespierre: “ Non è essere sovrani eleggere di tanto in tanto qualche rappresentante”.

Presenti in tutte le facoltà e con radici ben piantate fra i corridoi della Statale, i ragazzi di ATENEO STUDENTI -OBBIETTIVO STUDENTI hanno condotto la campagna elettorale nelle consuete, riconoscibili, modalità. Distribuzione di sigarette gratuite incluse. Per la lista vicina a Comunione e Liberazione si tratterà di recuperare il consenso perso due anni fa, quando le urne consegnarono un ottimo risultato alle liste di sinistra. “Non mi sbilancio – dice scaramanticamente Francesco Magni, studente di giurisprudenza candidato al Consiglio d’Amministrazione – attendiamo i risultati con serenità. Staremo a vedere”. Sono tre i punti fondamentali che la lista centrista ha deciso di sviluppare in campagna elettorale: “in primis puntiamo sul sostegno all’associazionismo studentesco – prosegue Magni – vera e propria risorsa universitaria spesso sottovalutata dalle istituzioni. In secondo luogo, ci batteremo per l’ulteriore estensione degli orari d’apertura delle biblioteche d’ateneo. Infine sarà decisivo l’impegno dei rappresentati al Cidis, il nuovo organo per il diritto allo studio. In tal senso, lavoreremo per introdurre più efficaci criteri di merito e reddito nella distribuzione delle borse di studio, proponendo inoltre maggiori incentivi per lo studio all’estero.” Dopo questa tornata elettorale gli organi superiore saranno composti da un insieme eterogeneo di forze politiche. Ateneo Studenti ha delle preferenze per quanto riguardo il dialogo fra le liste? “Come abbiamo sempre fatto – conclude Magni – dialogheremo sempre e solo nel merito delle questioni con chiunque abbia voglia di migliorare le condizioni degli studenti. E’ sempre stata questa la filosofia del nostro progetto.”


AZIONE UNIVERSITARIA è il movimento ufficiale della giovane destra negli Atenei italiani. Nata nel 1996, con lo scioglimento del Fuan Destra Universitaria, Azione Universitaria è presente in tutti le principali università italiane, con oltre 40 federazioni sparse in tutta Italia.
Per quanto riguarda la Statale, la lista individua, tra gli obbiettivi prioritari del proprio programma, “urgenti interventi sulle infrastrutture, sia per garantire la sicurezza di chi ne usufruisce (vedi il crollo di via Noto) sia per razionalizzare e ampliare gli spazi dedicati allo studio e alle lezioni”, come spiega Carlo Armeni, candidato al Senato Accademico. Una linea di intervento è auspicata anche per “snellire e rendere più efficienti molte procedure burocratiche, nonché fornire nuovi servizi agli studenti, potenziando e ampliando la gamma di iniziative rivolte all'orientamento al mondo del lavoro, stipulando nuove convenzioni con le aziende di trasporto pubblico, e aumentando gli alloggi per gli studenti fuori sede.” Inoltre “E' già in corso un'approfondita discussione per cercare di rendere finalmente efficace la valutazione della didattica: si tratta di uno strumento fondamentale per stabilire criteri meritocratici nella selezione del corpo docente. E' necessario, al fine di conseguire questi obiettivi, che tutti i rappresentanti lavorino insieme, al di là delle competenze specifiche dell'organo in cui sono eletti”.
A proposito del lavoro svolto negli ultimi due anni i rappresentanti di Azione Universitaria sottolineano in particolare la riforma dello Statuto relativamente alla composizione della Conferenza degli Studenti “Allo stesso modo abbiamo ottenuto che gli studenti eletti in Consiglio di Facoltà partecipino all'elezione del Rettore, seppure con una quota ponderata. E sono decine gli interventi fatti da noi rappresentanti degli studenti in Senato accademico in difesa dei diritti degli universitari, su questioni tecniche legate alla didattica, o relative alle procedure burocratiche, ai servizi, al diritto allo studio"."Da realizzare rimane moltissimo” Continua Armeni: “Un solo mandato basta appena ad iniziare a comprendere e analizzare i meccanismi, le problematiche, le peculiarità del mondo universitario. Per questo intendo rinnovare il mio impegno in Senato accademico: per poter continuare a difendere gli interessi degli studenti, sulla base dell'esperienza acquisita”.

Per la prima volta dopo 8 anni anche in Statale, alla competizione elettorale del 13 e 14 maggio, sarà presente il MOVIMENTO UNIVERSITARIO PADANO, lista dai toni leghisti che intende tutelare i diritti degli studenti lombardi presso gli organi superiori. Privilegiare i giovani padani nell’acquisizione delle borse di studio e dei posti letto negli studentati sono solo alcuni dei punti programmatici che vedono retrocedere i diritti degli studenti meridionali e stranieri. Non esattamente un inno all’apertura e all’internazionalizzazione degli atenei. “Ma le nostre proposte sono varie – spiega Efrem Brambilla, candidato in Senato Accademico – ci batteremo per l’abolizione del valore legale del titolo di studio, lavoreremo per razionalizzare la gestione finanziaria, e proporremo convenzioni fra università, case editrici e aziende di trasporti per calmierare il prezzo dei libri di testo e della mobilità studentesca.” Oltre agli organi superiori, il Mup presenta i propri candidati anche alle facoltà di Filosofia, Scienze Politiche e Giurisprudenza.
a cura di Laura Carli, Gregorio Romeo, Alice Manti

Elezioni universitarie 2009 - 13 e 14 maggio


Ed eccoci di nuovo: si rinnova l'appuntamento biennale con le elezioni universitarie. E come ogni esercizio di democrazia degno di rispetto non può certo mancare una sana, viva e anche cruenta campagna elettorale con il suo via vai di voci, striscioni, ghirlande, annunci, volantini, manifesti (appiccicati su ogni possibile, lecito o illecito, spazio visibile a coloro i quali si rivolge), banchetti, gazebo, aperitivi, concerti, ... Tutte le varie liste e listine pronte a racimolare voti per poter mandare nei vari organi di amministrazione dell'ateneo i propri rappresentanti - o sedicenti tali - degli studenti. Il tutto nella, quasi, indifferenza degli universitari e nel costante disappunto dei bidelli costretti a ripulire muri, porte, bacheche, ringhiere dallo spamming elettorale.
Ad essere rinnovati saranno tutti gli organi. Dal Senato accademico - addetto alle questioni didattiche e organizzative dell'intero ateneo - al Consiglio di amministrazione - al quale è riservata la gestione delle risorse finanziare, delle strutture e del personale tecnico amministrativo - dal Comitato pari opportunità al Cidis - l'ex ISU - fino al Consiglio di facoltà e a quello di coordinamento didattico. Le urne resteranno aperte nei giorni di Mercoledì dalle 9 alle 18 e Giovedì dalle 9 alle 13 nei vari poli.
Vari sono, come sempre, i movimenti politici (o partitici) in lotta sul campo della democrazia accademica. Sinistra universitaria, la favorita delle precedenti elezioni, nasce qualche anno fa dalla fusione di alcune delle forze moderate di sinistra attive nel nostro ateneo mentre Obiettivo studenti, gruppo notoriamente legato a Comunione e Liberazione, è stata la lista favorita in svariate tornate elettorali precedenti. Alle ali estreme, inoltre, troviamo Alternativa rossa - consociazione tra il gruppo Demos U. C. e il collettivo Pantera - Azione universitaria - movimento studentesco della fu Alleanza nazionale - e il Movimento universitario padano - ovviamente vicino alla Lega nord.
Nonostante gli studenti siano per lo più disinteressati alla questione e l'affluenza alle urne sia solitamente piuttosto bassa, la rappresentanza studentesca costituisce un importante canale per le esigenze, i problemi, le idee, le lamentele, i disappunti di chi nell'università ci studia e la vive quotidianamente. Svariate sono le battaglie condotte dai nostri portavoce negli organi che gestiscono l'ateneo e diversi sono i risultati che ottengono: un'affluenza maggiore dà molta più legittimità alla loro voce.

7 maggio 2009

CENTO ANNI DI FUTURISMO VOLANO SCIVOLANTI TRA L'ITALIA E L'EUROPA

Milano apre i festeggiamenti per il centesimo compleanno del futurismo, il movimento che il venti febbraio 1909, con la pubblicazione del proprio manifesto sulla prima pagina del quotidiano francese Le Figaro, irruppe nella cultura europea, cavalcando progresso tecnologico e cultura di massa.
Balla, Boccioni, Marinetti, Severini, Carrà riconquistano, con un secolo di distanza, la città che non solo fu protagonista di numerosi capolavori dell’avanguardia, ma anche vero e proprio palcoscenico dell’ascesa futurista nel panorama culturale italiano.
Figli dello stivale liberale prebellico, di quell’Italia arrabattata tra questione sociale e ascesa internazionale, unita concretamente solo dalla prima edizione della "Corsa Rosa", i futuristi sono lo specchio dell’élite borghese dei primi del novecento che tra Parigi, Milano e Roma organizzò veri circoli intellettuali, capaci di esplorare tutte le forme d’arte possibili e di volare con la veloce innovazione fino a sviluppare una mai più alta esaltazione del dinamismo.

A lungo l’importanza di questa corrente è stata offuscata dalle scelte politiche dei suoi interpreti, tra idee anarchiche e vicinanza al fascismo, che si esprime soprattutto nella politica interventista alle soglie della prima guerra mondiale. In realtà, dietro un vero e proprio culto della conflittualità, si cela la loro utopica visione del mondo come incessante movimento e irrefrenabile progresso; lo stesso ideale che traspare dalla volontà di non fermarsi alla dogmaticità dell’attimo, preferendo correre col corpo, creando un’ interazione sino ad allora mai vista tra individuo e contesto. Spazio e tempo si fondono creando una disarmonica sintonia di inarrivabile impatto e coinvolgimento, in cui la linea del movimento invade l’essere del colore.
Col ritorno del futurismo sul palcoscenico milanese dobbiamo prepararci a diventare attori protagonisti di una quinta dimensione, dove il susseguirsi del prima e del poi perde significato, dove futurfiori, tinte forti, emozioni roboanti ci coinvolgeranno in un immaginario relativistico di irresistibile fascino. Un’ebbrezza che non è solo colori, ma anche profumi e note, suoni che evaporano dal foglio di carta tramite le poesie onomatopeiche di Marinetti e sapori che esplodono dalle celeberrime ricette futuriste.
Il movimento non si spense con la morte dei suoi capostipiti e, portato avanti dalla cosiddetta "seconda generazione futurista", continuò il proprio ruolo di primo attore nella scena artistica contemporanea, grazie a nomi spesso dimenticati come Prampolini, Soffici, Rosai e Sironi, che in forte interazione con le nuove tendenze costruttiviste e surrealiste, continuarono la ricerca.
Siamo di fronte ad un fenomeno che fu capace di caratterizzare oltre vent’anni del nostro paese, e che dopo anni di esilio dai salotti artistici internazionali sta tornando prepotentemente in auge. A testimonianza di ciò le prossime mostre in due dei più grandi cuori artistici europei: la Tate Modern di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.

Già da qualche anno Milano è stata la guida di questa riscoperta, con le retrospettive su Balla e su Boccioni, era quindi inevitabile che fosse proprio qui l’apice della festa futurista.
L’iniziativa organizzata dal assessorato alla Cultura si chiama "FuturisMI" e coinvolgerà la città durante tutto il corso del 2009 con mostre e oltre cento iniziative che si estenderanno su tutto il territorio del capoluogo lombardo. Tra gli appuntamenti più interessanti il grande happening musicale costruito sull’interazione di ventuno pianoforti guidati da Daniele Lombardi, che il sette giugno conquisterà piazza Duomo. Continuano poi gli allestimenti a Palazzo Reale che, dopo la retrospettiva dedicata lo scorso anno a Giacomo Balla, prosegue percorrendo la strada futurista con due mostre nel corso dei prossimi dodici mesi. La prima "Velocità+arte+azione" si è aperta il 6 febbraio e proseguirà fino a giugno, mentre la seconda, "Futurismo100-Simultaneità", prenderà le mosse a ottobre. Da questa primavera poi, la fondazione Stelline dedicherà i suoi spazi a Marinetti, forse la figura più carismatica dell’intero movimento. Il centenario futurista non invade solo le strade milanesi, ma conquista tutti i maggiori centri artistici italiani, con retrospettive a Roma, al MART di Rovereto e a Venezia, dove verrà riaperta la dimora storica del geniale Depero.

Sarà un vero e proprio rendez-vous tra l’utopia e la sua più vicina attuazione. Cosa avrebbero detto i protagonisti di un secolo fa delle città in incontenibile espansione e dell’incessante automazione delle nostre industrie?
Per rispondere all’insanabile diatriba tra idea e realtà non ci resta che immergerci nel nuovo(vecchio) universo futurista tra fervori primordiali e "voli scivolanti degli aeroplani".
Corrado Fumagalli
Foto: Federica Storaci