1. La mitopoiesi ufologica – Stefania Genovese (FIL 1988-89)2. Stati di coscienza alterata indotti da droghe psichedeliche (1978-79)
3. Contributo a uno studio di stregoneria mediante l’uso di metodologie informatiche (1987-88)
4. L’ambivalente rapporto cittadino-Polizia di Stato (1987-88)
5. Risonanze dell’esperienza scout in età adulta: un’esperienza autobiografica – Carlo Iato (1988-89)
6. La Vespa: storia e contenuti simbolici di una comunicazione agli adolescenti- Manuela Bisio (FIL 1988-89)
7. La lingua delle pagine gialle di Firenze e Milano – Teresa Antonietta Palmieri – (LETT 1988-89)
8. Prima e dopo la patente: vissuti e rappresentazioni dell’auto negli adolescenti a Milano – Andrea Sansovini – (FIL 1988-89)
9. Una ricerca geografica sulla musica di consumo a Milano - Filippo salteri (LETT 1988-89)
10. Il sé e gli atteggiamenti nella psicologia del consumatore visti attraverso l’esempio dell’auto monovolume – Silvia Balbi (FIL 1998-99)
Questa classifica non vuole naturalmente dare un giudizio sul valore scientifico delle tesi in sé, ma ci sembrava simpatico proporvi questi titoli, e invitarvi magari, se non avete ancora pensato al tema della vostra, di tesi, a provare con qualcosa di originale, sondare un po’ i tempi e non farvi fossilizzare da manuali e antologie.
E a quanto pare la necessità di tenere dietro al tempo ha poi prodotto, alla Sapienza di Roma, un curioso risultato: la liberalizzazione del formato della tesi. Alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, su iniziativa del Professor Morcellini, ora Preside di Facoltà, le tesi di laurea hanno infatti dismesso la veste canonica della dimensione A4 con copertina
rigida e colori istituzionali per realizzare le pulsioni creative dei propri autori.Il prodotto accademico diventa sempre più simile a un prodotto editoriale vero e proprio, e si serve senza troppe remore di una grafica accattivante, che integra a un paratesto originale immagini e foto, si serve di materiale cartaceo diverso e di tutti i formati a disposizione.
Forma e contenuto, ormai di accertata indissociabilità nelle differenti realizzazioni della comunicazione, trovano così consonanza e corrispondenza nel lavoro di studenti che proprio di questo si occupano, di comunicazione. Sarebbe forse un po’più azzardato aspettarci che la tesi di un matematico abbia la sagoma di un pi greco o di un infinito. E credo sempre per la medesima ragione, per cui una forma asciutta in questo caso può aiutare alla chiarezza della comprensione del contenuto. Lo scopo rimane sempre lo stesso, quello della divulgazione, e la trovata di Morcellini può forse favorire l’uscita delle tesi dall’ovile accademico, coerentemente alle direzioni di innovazione e creatività proprie del suo campo di studi. Le ritrosie non sono certo mancate: la paura è soprattutto quella che la pubblicazione universitaria diventi a pieno titolo un’operazione di marketing. A supporto di questa reticenza c’è tra l’altro l’idea, apparentemente assai pubblicitaria, di accompagnare la tesi effettiva con una brochure, destinata a famiglia e amici del laureato, che ne presenti e riassuma il contenuto. Potremmo, chissà, trovarci di fronte a un nuovo oggetto di collezionismo, accanto ai sottobicchieri dei pubs e ai portacenere dei ristoranti, ma non escluderei dietro al pieghevole una visione realistica del momento della laurea per il pubblico che vi assiste, che è più che altro un momento di supporto all’amico o al parente, e ha ben poco della condivisione di contenuti.
Detto ciò rimane sempre valido l’invito a tirar fuori dal cappello qualche bella tesi che faccia almeno a gara per entrare nella nostra Classifica.
Giuditta Grechi















“Ha vinto il partito della vita ed ha perso il partito della morte!” Afferma trionfante Gasparri dopo l’approvazione, in senato, della legge sul testamento biologico. Circa la puerile faciloneria e al cattivo gusto dell’affermazione è inutile esprimersi, il contenuto del decreto di legge però è cosa che ci interessa, ed è sostanzialmente il seguente. Divieto di disporre circa alimentazione e idratazione forzata, mentre la validità della “dichiarazione anticipata di trattamento” è da considerarsi a discrezione dei medici, figura professionale che, ultimamente, si trova ad affrontare laceranti dubbi etici: tener conto o meno della volontà di un paziente? Denunciare o no i malati clandestini?
edimento, oltre ad essere contrario alla logica, offende almeno tre diritti costituzionali e pare scritto sotto dettatura delle gerarchie cattoliche. La Chiesa stessa non crede alle proprie orecchie: il titolo del quotidiano Avvenire, Troppa grazia, è più che eloquente. Ma è stato davvero per compiacere le sfere ecclesiastiche che si è approvato un decreto così miope e impopolare? Forse, più che un disegno ordito dalla pur storica alleanza destra-chiesa cattolica, ci troviamo semplicemente di fronte ad un prodotto frutto della pochezza intellettuale, del provincialismo e dell’arretratezza culturale di una classe politica abituata a ragionare sull’onda dell’emotività e della propaganda facile. Siamo un paese arretrato e pensare di avere un governo al passo coi tempi… che dire? Troppa grazia.
chi inneggia addirittura ad una massiccia raccolta di fondi per lanciare il messaggio su tutto il territorio nazionale (lamentandosi poi per gli sprechi della Chiesa); mentre Paolo Villaggio ha ricordato la scritta a caratteri cubitali "Dio ti vede" fatta innalzare sessant’anni fa a Genova dal cardinale Sini. Secondo l’attore questa avrebbe indotto al suicidio il suo amico Franchino, notoriamente autoerotomane (LaRepubblicaGenova, 24 gennaio).

