20 febbraio 2007

SERE NERE

E cosi sia: l'altra sera il buon Vespa ha parlato in seconda serata del ritrovamento dei diari di Mussolini. Con due ospiti d’eccezione: Alessandra Mussolini e Marcello dell’Utri. Ed ecco subito venire fuori i lati inediti del Duce: il Duce non voleva la guerra, il Duce cercava di frenare Hitler. Gli storici in studio - invitati più per scrupolo di par condicio che per etica giornalistica - ripetevano che si tratta ormai di cose assodate, che anche il dittatore degenere che ci ha guidato per oltre vent’anni si accorgeva che alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia era pronta a malapena a combattere la Prima di Guerra Mondiale. Ma nulla da fare: la costruzione del santino era incominciata. E così via, allora, con il flusso di coscienza della Mussolini che sciorinava i ricordi di famiglia del caro nonnino, il quale casualmente è stato anche uno dei peggiori tiranni del ‘900 nonchè l’uomo che ha portato alla rovina l’Italia.
A tenerle bordone Dell’Utri, a cui non pareva vero far dimenticare la sua condanna a 9 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso, accreditando l’improbabile immagine di erudito filologo e storico. Dall’altro lato dello studio, peraltro, a completare il ritratto di “famiglia” in un interno, sedeva il senatore Andreotti il cui concorso esterno in associazione mafiosa non è mai stato smentito, ma solo prescritto.
Il tutto con buona pace di Don Puglisi, al quale era stata dedicata la prima serata, con la messa in onda del bel film di Roberto Faenza Alla Luce del Sole. Ma siccome bisogna imparare a convivere la mafia, ecco che par condicio è fatta: prima serata all’antimafia, seconda serata a Cosa Nostra.
E poi già che ci siamo, meglio imparare a convivere anche con i fascisti, nonni e nipoti(ne).


Niente male davvero per la programmazione serale della rete ammiraglia della Rai. Anche se a dire il vero, forse, è mancato un po’ di brio, un po’ di sano divertimento, qualche effetto in più per allietare gli spettatori del Bel Paese. Che so io, un’ entrata in studio degli ospiti dietro ai fasci littori o una conduzione di Vespa vestito da Balilla, od ancora, per cambiare versante, una mezza testa di cavallo mozza per Rita Borsellino, o un presidente della regione Sicilia con la coppola in testa (.....ooops mi sa che quest’ultima non è un idea molto originale…)

Francesco Zurlo

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