1 gennaio 2008

EDITORIALE GENNAIO 2008

E’ uno strano paradosso che le formazioni politiche nascenti, il Pd e la Cosa berlusconiana, partorite tra sfinimenti pirandelliani o adunate pop, ci sia ancora così poco spazio per i giovani. Perché, infondo, messe da parte le hostess da convegno e le veline engagée, non si vede uno straccio di politica giovanile. E sfido. Chi la perseguisse dovrebbe praticare scelte poco politically correct: sfidare sindacati che drenano quel poco che resta di stato sociale, combattere lobby ottimamente rappresentate a Montecitorio, abolire gli ordini professionali, introdurre criteri meritocratici nell’istruzione, selezionare il personale docente, superare una costituzione che paralizza i Governi, colpire chi truffa in ogni settore, ceto e latitudine. La vera, rivoluzionaria giustizia sociale oggi passa attraverso trasformazioni radicali e trasversalmente impopolari. Una rivoluzione che contrappone vecchi e giovani, come tutte quelle che la storia ci ha consegnato.
Luca Gualtieri

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