10 ottobre 2007

EDITORIALE OTTOBTRE 2007

Va bene. Il Quirinale, con il suo folcloristico codazzo di corazzieri e ciambellani, costa 235 milioni l’anno e un volo di stato preso di straforo manda in fumo 20 mila euro. L’indignazione dell’onesto contribuente ci sta e bene fanno i tribuni di turno a darle visceralmente sfogo. Però. Però se ci entusiasmano le cifre, ne possiamo spulciare di migliori. I cosiddetti statali "fannulloni", quelli che contribuiscono con qualche sbadiglio al progresso economico-culturale del paese, costano 14 miliardi l’anno, l’equivalente di 60 Quirinali, di 700 voli di stato e di una discreta manovra finanziaria (dati Eurisko). Non ho ancora visto cortei contro di loro. Gli evasori fiscali, che viaggiano in Porsche e dichiarano un reddito da garzoni, costano 200 miliardi ogni 12 mesi, cioè 870 Quirinali e 10 mila voli di stato. E la piazza sembra snobbarli. Ma oltre ai fardelli attuali, ci sono anche quelli futuribili. Uno studio dell’Agici segnala che l’immobilismo infrastrutturale (leggi: No-Tav e No-Mose), nei prossimi 15 anni costerà ai cittadini altri 200 miliardi. E tanto per restare tra le quattro mura. Per uno studente fuoricorso lo Stato sborsa 20 mila euro l’anno. Voi quanti fuoricorso conoscete?
Luca Gualtieri

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