Pécs in Ungheria, Essen in Germania, e Istanbul in Turchia sono le tre città che nel 2010 si sono aggiudicate il privilegio di poter diventare Capitali Europee della Cultura.
Ogni anno alcune città d'Europa vengono investite di questo titolo, che si accompagna a un finanziamento destinato ai progetti culturali proposti. Occasione per valorizzare la ricchezza, le differenze e le caratteristiche unificanti delle diverse culture europee, strumento-ponte per accorciare le distanze fra le storie, le tradizioni e le innovazioni dei Paesi comunitari. L’iniziativa, sviluppatasi entro il quadro internazionale di promozione e circolazione della cultura, è stata approvata nel giugno del 1985 dal Consiglio dell’Unione Europea, su iniziativa dell'allora ministro greco della cultura Melina Mercouri.
Il progetto doveva fermarsi nel 2004, ma dato il suo grande successo, è stato prolungato fino al 2019. Proprio l'ultimo anno l'incarico spetta all'Italia e alla Bulgaria. Il nostro Paese può vantare ben tre precedenti: Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 (anno in cui furono ben 9 le capitali europee) e Genova nel 2004.
Quale città sarà quindi la capitale Europea del 2019? Si è aperta una vera e propria competizione per ottenere questo titolo.
Fra le concorrenti più agguerrite c'è Ravenna, la sua candidatura è stata presentata a Bruxelles l'11 novembre dal presidente dell'Emilia Romagna Vasco Errani, dall’eurodeputato Salvatore Caronna, dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e dall'assessore alla Cultura della città romagnola, Alberto Cassani. Ottenere questo titolo è "Un progetto ambizioso cui Ravenna può legittimamente aspirare per le grandi qualità di un patrimonio storico-artistico che è una risorsa dell’intero Paese, ma anche una preziosa opportunità per costruire una nuova esperienza culturale da cui tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna potranno trarre beneficio. Un passo importante per un sistema della cultura che a Ravenna si connette con lo sviluppo, il turismo, la qualità della vita” ha commentato Vasco Errani. L'obbiettivo è inoltre quello di promuovere lo sviluppo dell'intero territorio con una futura crescita sociale ed economica che coinvolga anche tutte le principali città della Romagna, a partire da Rimini, Forlì e Cesena.
Altra concorrente forte è Venezia, che si è candidata il con il progetto "Venezia con il Nord-Est", in cui si propone tra l'altro di sviluppare la metropolitana della cultura: una rete di quattordici linee che connetteranno le principali città del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Le diverse linee saranno suddivise a seconda degli interessi, ad esempio la linea viola sarà per le arti visive, quella verde per il teatro e la danza, quella rosa per il cinema ecc.. La metropolitana collegherà la basilica di San Marco a Venezia, le ville di Andrea Palladio a Vicenza, i reperti romani di Verona, la Cappella degli Scrovegni a Padova e l’architettura mitteleuropea di Trieste. Senza dimenticare i bellissimi paesaggi delle Dolomiti, dichiarate “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” dall’Unesco. Mappa metropolitana alla mano, le persone potranno quindi decidere il proprio percorso culturale personalizzato cambiando linea nelle stazioni di coincidenza. L'unico interrogativo è se questo ambizioso progetto sia realizzabile entro il 2019.
Anche L'Aquila si è messa in gioco. Il gruppo su facebook che sostiene la sua candidatura può già vantare più di 11.000 iscritti, che continuano a crescere. L’impegno di numerose istituzioni internazionali e Paesi stranieri - Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti - nella ricostruzione, fanno dell’Aquila un prototipo di collaborazione, affermando la dimensione più che europea della città. Le risorse già stanziate, come sottolineato dal Presidente della Regione Gianni Chiodi, si trasformerebbero da un mero “contributo alla ricostruzione”, in un effettivo investimento di sviluppo, grazie all’effetto promozionale che un Grande Evento di questo tipo potrebbe generare.
Ma ci sono ancora molte altre città italiane che vogliono candidarsi al riconoscimento europeo: Palermo, Bari, Brindisi, Catanzaro, Torino, Matera, Siena, Perugia e Assisi sono fra le papabili.
Chi vincerà questa gara? È ancora presto per dirlo, il bando nazionale sarà pubblicato alla fine del 2012 e la città vincitrice sarà designata presumibilmente solo nel 2014. Nell’attesa potete partecipare anche voi alla selezione votando sul sito www.candidatecities.com la città che preferireste vedere Capitale Europea fra quelle dei Paesi cui è già stata assegnata la candidatura.
Anche L'Aquila si è messa in gioco. Il gruppo su facebook che sostiene la sua candidatura può già vantare più di 11.000 iscritti, che continuano a crescere. L’impegno di numerose istituzioni internazionali e Paesi stranieri - Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti - nella ricostruzione, fanno dell’Aquila un prototipo di collaborazione, affermando la dimensione più che europea della città. Le risorse già stanziate, come sottolineato dal Presidente della Regione Gianni Chiodi, si trasformerebbero da un mero “contributo alla ricostruzione”, in un effettivo investimento di sviluppo, grazie all’effetto promozionale che un Grande Evento di questo tipo potrebbe generare.
Ma ci sono ancora molte altre città italiane che vogliono candidarsi al riconoscimento europeo: Palermo, Bari, Brindisi, Catanzaro, Torino, Matera, Siena, Perugia e Assisi sono fra le papabili.
Chi vincerà questa gara? È ancora presto per dirlo, il bando nazionale sarà pubblicato alla fine del 2012 e la città vincitrice sarà designata presumibilmente solo nel 2014. Nell’attesa potete partecipare anche voi alla selezione votando sul sito www.candidatecities.com la città che preferireste vedere Capitale Europea fra quelle dei Paesi cui è già stata assegnata la candidatura.
Elena Sangalli
Genova2004 è stata meravigliosa
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