26 aprile 2011

CARO SINDACO - Nona puntata: Elisabetta Fatuzzo

Vulcano ha intervistato i candidati sindaco per le elezioni comunali di Milano su temi che vanno dalle politiche giovanili, al mondo del lavoro, ai trasporti pubblici. A rispondere oggi alle nostre domande è Elisabetta Fatuzzo, avvocato, classe 1968, ex consigliere regionale che si candida per il Partito Pensionati.


1.L’Associazione SoS Racket sembra rimanere sempre più sola nella lotta contro le mafie. Gli ultimi eventi riguardanti le case dell' A.L.E.R sembrano la punta di un iceberg che non si vuole sciogliere. Del pizzo non se ne parla ad alta voce, ma in molti lo pagano, anche nel centro di Milano. Qual è la sua proposta di contrasto in merito al pizzo, al racket, al comportamento mafioso ormai sempre più imperante nella regione Lombardia?

Il contrasto al racket, pizzo e mafie è legato al tema della sicurezza. Chi denuncia di pagare il pizzo deve essere sicuro di avere dalle istituzioni la garanzia di continuare la propria attività economica e la propria vita senza pericoli. Il contrasto si opera tramite un rafforzamento sul territorio della presenza delle forze dell’ordine, anche utilizzando il volontariato delle associazioni di carabinieri, poliziotti e finanzieri in pensione. Occorre che all’Associazione SoS Racket e alle altre associazioni che si occupano di legalità siano dati maggiori mezzi e strumenti per la propria azione.

2. Lei ha mai violato la legge?

Da giovane studente, piena di entusiasmo politico ho appiccicato qualche volantino e adesivo del Partito Pensionati su cestini e pali della luce anche se era vietato.

3. Come si muove a Milano? Mezzi pubblici, bicicletta o automobile? Quanto spende più o meno annualmente per questi spostamenti?

Mi muovo prevalentemente con i mezzi pubblici e , se non sono grosse distanze, a piedi.

4. Visti i dati preoccupanti sulla diffusione dell’HIV (15.000 persone secondo la L.I.L.A.) e di gravidanze indesiderate a Milano, come pensa di procedere sul fronte dell’educazione sessuale nelle scuole superiori? Come si pone di fronte ad iniziative come la presenza di distributori di preservativi nelle scuole? Cosa pensa dello scontro che lo scorso anno ha visto coinvolti l’ASL di Milano e la Regione Lombardia, riguardante le modalità con cui si tenevano i corsi di educazione sessuale e che hanno portato alla sospensione degli stessi?

Ritengo essenziale che vengano tenuti corsi di educazione sessuali e distribuiti opuscoli e libri informativi sul tema. Il valore della vita e della salute va messo davanti a qualunque valutazione morale. Sono d’accordo sulla diffusione e distribuzione di preservativi ai giovani.

5. Prima della sua carriera politica, di cosa si occupava?

Ho iniziato da studente. Ho frequentato il liceo scientifico e poi giurisprudenza al la Statale di Milano. Ho superato l’esame a Brescia per avvocato e esercito tuttora la professione.

6. Che genere di istruzione ha ricevuto dai suoi genitori e dalle scuole che ha frequentato?

Sono grata ai miei genitori di avermi consentito di studiare e sono soddisfatta dei valori che loro e gli insegnanti che ho avuto mi hanno trasmess, soprattutto la passione per l’impegno civile.

7. Il rapporto di Transatlantic Trends evidenzia che in Italia la percezione della percentuale di immigrazione risulta quattro volte superiore rispetto alla realtà. A Milano, gli avvenimenti di via Padova o del campo rom di via Triboniano dimostrano che la temperatura sociale resta calda. Quali crede siano le priorità per stemperare la tensione? Come progetterà di muoversi il comune e i suoi servizi per attuare l’integrazione con strumenti alternativi al solo intervento delle forze dell’ordine?

L’integrazione necessita in primo luogo di “comunicazione”. E’ necessario prevedere corsi di lingua italiana gratuiti in misura più massiccia verso tutte le nuove comunità. Occorre rafforzare l’intesa e il rispetto culturale delle rispettive tradizioni. E soprattutto ci vuole l’integrazione economica, occorre vigilare affinchè gli immigrati possano trovare e svolgere lavori onesti e dignitosi e sentire col tempo di appartenere ad una grande nazione come l’Italia.

8. Molti degli studenti che frequentano le università milanesi sono pendolari, fuori sede o provenienti da altri paesi (erasmus). Vivendo a Milano contribuiscono in vario modo a rendere più ricca la città. Purtroppo, rispetto alle grandi città europee Milano risente di un deficit nel settore del trasporto pubblico, soprattutto nelle fasce notturne e nelle zone periferiche e i prezzi dei taxi sono assolutamente proibitivi. Come intende agire per migliorare il trasporto milanese? Come pensa di agire sulle politiche giovanili e di integrazione?

Il Partito Pensionati ritiene necessario, anche con l’obiettivo di contenere il traffico automobilistico, investire sul trasporto pubblico, potenziarne copertura e fasce orarie. Per una maggiore sicurezza chiediamo nelle ore serali la presenza di forse dell’ordine sui mezzi pubblici, a tutela soprattutto degli anziani e delle donne.

9. Qual è la sua visione di Milano? Quali benefici sociali e ambientali porterà l’Expo ai cittadini milanesi e ai suoi visitatori?

L’Expo è una ottima occasione per la crescita di Milano. Il timore è che possa accompagnarsi a fenomeni di infiltrazione criminale, per questo è necessario vigilare attentamente sugli appalti e far sì che il tutto si svolga all’insegna della massima trasparenza.

10.Da una stima fatta nel 2005 dal U.N.R.A.E nel comune di Milano circolano 800 mila vetture e di queste circa 30 mila sono non catalizzate (3.8%). Le macchine più moderne, che rispondono alle direttive europee più severe in termine di inquinamento, in Italia sono meno di una su tre, mentre a Milano sono circa il 42 per cento. Eppure, Milano ha superato i limiti di PM10 per ben 35 volte nei soli primi 38 giorni di quest’anno. Per entrare nella cerchia dei bastioni si paga l’Ecopass. Alcuni studi indicano che un S.U.V diesel di ultima generazione (euro 4, euro 5, che quindi non paga l’Ecopass) inquina almeno quanto un euro 2 benzina, che invece deve pagare l’Ecopass. Si potrebbe giungere alla sfortunata conclusione che chi ha i soldi per comprare una macchina nuova non paga l’Ecopass, chi non ha questi soldi invece lo paga. Entrambi fanno girare l’economia, entrambi inquinano. Cosa intende fare Lei? Come sta andando questo Progetto “Eco”?

Il Partito Pensionati è contrario all’Ecopass, che si risolve in un permesso ad inquinare per chi ha i soldi per permetterselo. Riteniamo una soluzione migliore per tutelare davvero la salute dei cittadini la chiusura del centro storico alle auto.

11. Sempre per quanto riguarda l’inquinamento avete intenzione di aumentare la salvaguardia della salute controllando anche il PM100? L’Europa non lo richiede ma studi scientifici ammettono la sua esistenza e il suo potere cancerogeno...

Sì, mi sembra un’ottima idea. Le patologie respiratorie sono in aumento a Milano e il compito degli amministratori deve essere prima di tutto quello di tutelare la salute dei suoi abitanti.

12. Lei beve l’acqua del rubinetto di casa sua?

Sì.

13.A Milano ci sono moltissime case vuote, sfitte o abbandonate da molti anni. Altre invece vengono date agli amici degli amici o a gente che si può permettere ben oltre ciò che invece paga (il caso di Affittopoli, Trivulzio &C .). Secondo i dati del S.u.n.i.a., quest’anno gli affitti per gli studenti a Milano hanno subito un rincaro del 10%. Una camera singola arriva a costare fino a 750 euro. Quale potrebbe essere la prima azione in merito a tale problema?

Calmierare gli affitti tramite una azione sinergica con la Regione che ha competenza sulla materia. Occorre garantire agli studenti fuori sede la possibilità di avere alloggi a prezzo sostenibile.

14. Lei ha mai lavorato senza ricevere denaro?

Si, capita molto spesso. Al Partito Pensionati diamo poi informazioni e consulenza in materia pensionistica a titolo gratuito.

15. Quanto si spenderà a grandi linee per la sua campagna elettorale?

Meno di 2.000 euro.

16. Negli ultimi dieci anni le biblioteche rionali hanno ridotto l’orario di apertura rendendoli simili agli orari di un sportello delle poste. Pochissime biblioteche rimangono aperte la sera. Per visitare il Louvre di Parigi si spende tanto quanto andare al Palazzo Reale. Le associazioni culturali milanesi sono al collasso. I piccoli teatri rischiano di chiudere ogni giorno. Qual è la sua proposta culturale per Milano?

Occorre ripristinare gli investimenti sulla cultura, compresi teatri e biblioteche.

17. Le università private milanesi sono state ultimamente sede di visite parlamentari, governative e da parte dei membri del governo comunale. San Raffaele, Cattolica, Bocconi e Iulm sembrano richiamare sempre più i salotti buoni della borghesia milanese e della rappresentanza comunale. Le università statali quali l'Università degli Studi, la Bicocca e il Politecnico, soprattutto le prime due, non sono state degne di questa passerella. Eppure tra istituti ed enti pubblici dovrebbe esserci una coesione maggiore. Cosa ne pensa e cosa farà in merito?

Quanto avvenuto dimostra come le nostre Istituzioni, ad ogni livello, non perseguano come primo obiettivo quello di migliorare e far crescere la qualità delle nostre università statali, privilegiando invece tutto ciò che è istruzione privata. Ne è un esempio la politica regionale lombarda che con il buono scuola ha speso oltre 50 milioni di euro all’anno per interventi per la scuola privata che ben potevano essere utilizzati per migliorare il sistema di istruzione pubblico.

18. Se fosse eletta “Sindaco di Milano”, quali saranno le sue prime tre azioni nei confronti dei Giovani, dell’Università e del Lavoro?

Favorire l’occupazione giovanile anche con iniziative dedicate ad agevolare le nuove imprese. Rilanciare l’Università come luogo formativo post laurea e di aggiornamento professionale con iniziative di collaborazione con le Imprese e con le Istituzioni per una rinascita delle idee per Milano che veda coinvolto il mondo giovanile universitario.

Denis Trivellato

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