19 giugno 2009

Scienze umanistiche della (dis)comunicazione: quando il sito non collabora

 

“E per qualsiasi ulteriore informazione, andate pure sul sito di facoltà” ha annunciato al microfono la professores­sa Ilaria Bonomi, coordinatrice di Scienze Umanistica della Comunicazione, il giorno della presentazione del corso.

“E per ogni aggiornamento, cercate su internet” hanno ripetuto diversi professori durante le loro lezioni, scriven­do alla lavagna l’indirizzo http://ariel.ctu.unimi.it/corsi/ cdlSuc/home  come punto di riferimento.

 

Peccato che quel tanto decantato sito sia un labirinto di inutilità.

Trovare le informazioni è un’impresa: sono raggruppate all’interno della categoria “Info” (una serie di documenti da scaricare a proposito degli argomenti più vari, elencati secondo un ordine più casuale che cronologico) oppure non sono nemmeno presenti. Per qualsiasi novità a proposito di appelli e iscrizioni ci si limita a rimandare genericamente al sito del dipartimento di lettere e filosofia tramite un link. Sulla bacheca campeggiano gli incipit delle diverse notizie, ma non c’è alcuna possibilità di proseguire nella lettura. Effettuare il log in serve soltanto a veder compa­rire il proprio nome in un riquadro sulla sinistra dell’home page e tra le diverse opzioni offerte c’è una pagina Ariel la cui utilità è universalmente sconosciuta. E poi, come commenta Giulia, studentessa dal raffinato gusto esteti­co: “quel verdino chiaro è davvero bruttissimo!”.

Questi sono solo alcuni dei problemi che rendono il sito di scienze umanistiche uno dei peggio organizzati dell’uni­versità. L’ultimo esempio in ordine di tempo riguarda le info per il test di posizionamento della lingua inglese. Le notizie su data e luogo dovevano essere date sul sito ai primi di gennaio. Sono comparse a nemmeno dieci giorni dal test, dopo che i vari studenti erano già venuti a cono­scenza di ogni dettaglio grazie al passaparola.

In una società in cui è fondamentale stare al passo coi tempi e in una facoltà dedicata alla comunicazione, l’at­tenzione all’informazione e la tempestività del servizio dovrebbero essere una garanzia, non un optional. Ma sem­bra che questo i curatori del sito continuino a ignorarlo.

A meno che tutta questa disorganizzazione sia una scelta mirata per spingere gli studenti a mettere in pratica le proprie conoscenze acquisite e ricercare metodologie co­municative alternative per informarsi senza l’aiuto della pagina web apposita. In tal caso tutti gli SMS, i post su Fa­cebook e le conversazioni istantanee via msn acquisireb­bero una diversa importanza: sarebbero i benefici effetti di un disegno superiore abilmente costruito e lievemente sadico. Ma questa è soltanto un’interpretazione, e come tale richiede il beneficio del dubbio. Però può essere pre­sa come stimolo: fino a quando la situazione resterà la seguente, nulla potrà impedire di sperimentare scelte in­dubbiamente più rapide e sicure del sito internet. Come ad esempio, i segnali di fumo.

Elisa Costa

1 commento:

  1. Ah, ecco perché spendiamo tanto per Ariel (http://www.sinistrauniversitaria.net/index.php?option=com_content&view=category&id=58&layout=blog&Itemid=99 ).
    Avete fatto presente tutto ciò nel recente questionario?

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